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Ligue 1, all. Bordeaux nella bufera: “Con me pochi africani in squadra, perchè…”

Dario Di Noi

L’ex terzino del Bayern Monaco e della nazionale francese, ora allenatore in prima del Bordeaux, Willy Sagnol, è finito – da poche ore – nell’occhio del ciclone. Galeotta è stata un’intervista (rilasciata a Ouest France) in...

L’ex terzino del Bayern Monaco e della nazionale francese, ora allenatore in prima del Bordeaux, Willy Sagnol, è finito - da poche ore - nell’occhio del ciclone. Galeotta è stata un'intervista (rilasciata a Ouest France) in cui alcune frasi a sfondo razzista hanno scatenato una vera e propria bufera mediatica.

“Finché sarò io l’allenatore” - ha dichiarato Sagnol - “prenderemo meno giocatori africani perché non ho voglia di ritrovarmi ogni due anni senza una dozzina di calciatori per colpa della Coppa d’Africa. Il vantaggio del giocatore tipico africano è che costa poco e che in genere è pronto a battersi ed è fisicamente potente. Ma il calcio non è solo questo, è anche tecnica, intelligenza, disciplina. Serve tutto, anche dei nordici, che mi piacciono perché hanno una bella mentalità”.

Parole che hanno dato il via ad una serie di critiche, a partire dall’associazione Sos Racisme (che ha chiamato in causa Federcalcio e Lega) fino a Lilian Thuram, ex compagno di nazionale dello stesso Sagnol. L’ex Parma e Juve, all’Equipe, ha attaccato duramente Sagnol: “Sono sorpreso e deluso, spero Sagnol trovi il modo di precisare o smentire. Purtroppo certi pregiudizi persistono. Si deve fare attenzione a quel che si dice. Frasi simili hanno effetti sui ragazzi africani o di origine africana, a cui si nega intelligenza e disciplina e li si rinchiude nelle loro caratteristiche fisiche”.

Dal canto suo, invece, “indignato dalla polemica e in replica alle malelingue”, il Bordeaux ha difeso il suo allenatore con un comunicato, ricordando come “abbia scelto come capitano Sanè”, giocatore di colore ma francese a tutti gli effetti, essendo nato e cresciuto in Francia nonostante le origine senegalesi. Una presa di posizione piuttosto ambigua, che al momento non ha aiutato a placare gli animi in Francia.