Fino a ieri mattina in Germania facevano fatica a riconoscerlo. La Bild lo aveva scambiato addirittura per suo fratello Filippo, dimostrando evidentemente di non dare troppa importanza a chi il Bayern Monaco si sarebbe trovato di fronte. Un rigurgito di presunzione che tradiva la piena consapevolezza nei propri mezzi di una squadra legittimamente candidata alla vittoria finale. Eppure l’Inter l’ha riportata coi piedi per terra, strattonando le convinzioni bavaresi con la sua prova superlativa.


ultimora
L’Inter col Bayern ha vinto due volte. A Monaco non dimenticheranno più la faccia di Inzaghi

MUNICH, GERMANY - APRIL 08: Simone Inzaghi, Head Coach of FC Internazionale, reacts during the UEFA Champions League 2024/25 Quarter Final First Leg match between FC Bayern München and FC Internazionale Milano at Fussball Arena Muenchen on April 08, 2025 in Munich, Germany. (Photo by Alexander Hassenstein/Getty Images)
Da oggi in Baviera non dimenticheranno più la faccia di Simone Inzaghi. Né le sue urla dalla panchina, gli scatti da un lato all’altro della sua area tecnica e il suo continuo gesticolare dal primo all’ultimo minuto. E non dimenticheranno di cosa è capace la sua Inter. Della qualità, ma soprattutto dell’orgoglio di cui dispone. Perché di quello c’era bisogno per voltare immediatamente pagina dopo il pareggio di Parma e per provare ad allungare il più possibile la corsa a tappe europea. Ha saputo soffrire, ma anche graffiare quando ne ha avuto l’opportunità.
LEGGI ANCHE
Quella dell’Allianz è una gara vinta due volte. Perché non è scontato ciò che è riuscita a fare l’Inter dopo aver incassato l’1-1 di Muller. Risalire il piano inclinato dell’inerzia della gara a quel punto, quando avrebbe potuto anche accontentarsi, è l’ulteriore conferma degli stimoli della squadra. Che risulta ancora di più come foto ricordo lasciata nel taschino di chi fino a poche ore fa non sapeva nemmeno chi fosse Simone Inzaghi. Scatta col flash, direttamente negli occhi di chi era solo concentrato sulle sorti del Bayern. Come più traumatico e fastidioso non potesse risultare.
E che vale anche per chi da troppo tempo aspetta ogni passo falso per tirarlo per la giacca. Perché una prova del genere arriva solo se hai piena consapevolezza nei tuoi mezzi e sei credibile agli occhi dello spogliatoio che alleni. L’Inter quest’anno, pienamente cosciente del rischio che corre, ha deciso di alzare il mirino. Con tutto ciò che ne può conseguire, a poche settimane dalla fine della stagione. Sarà così da qui a maggio, per cui tenetevi forte e allacciate le cinture: le grandi emozioni con questa Inter non sono finite qui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA