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L’Inter con i cerotti rischia di far male alla Roma che si specchia troppo

Giovanni Montopoli

L’Inter sforna una prestazione tutta carattere e grinta all’Olimpico al cospetto di quella – che per molti – era considerata la squadra più in forma del torneo. La truppa Spalletti era reduce da una cavalcata che contava otto vittorie...

L’Inter sforna una prestazione tutta carattere e grinta all’Olimpico al cospetto di quella – che per molti – era considerata la squadra più in forma del torneo. La truppa Spalletti era reduce da una cavalcata che contava otto vittorie consecutive (e quelle sono rimaste) mentre l’Inter si presentava all’Olimpico con i cerotti: fuori Icardi, Palacio, Jovetic e Kondogbia, tutto grava sulle spalle di Eder (alla ricerca del primo gol in nerazzurro) e del tridente che Roberto Mancini mette in campo alle sue spalle.

Spalletti dal canto suo prova una Roma dinamica, senza Dzeko in attacco ma farcita di mezze punte che non danno punti di riferimento. Soluzione tattica che diventa deleteria dei giallorossi che – grazie all’inserimento di Dzeko – trovano il pareggio a pochi minuti dalla fine. La tattica del «falso nove»  - sottolinea la Gazzetta dello Sport - affascina, consente di imbastire bellissime rievocazioni d’epoca, ma di norma gli scudetti si vincono con i veri nove. Coi «falsi nove» ci si fa belli, coi «veri nove» di solito si va lontano.