L'Inter conferma le note positive palesate in Cina, e appare pronta per il campionato. Dopo le ottime prestazioni contro Lione, Bayern e Chelsea, anche contro il Villareal, si sono rivisti lampi di bel gioco, ciò che serviva a Spalletti: un altro test vero, anche se in parte agevolato da un’avversaria un po’ - eufemismo - provata. Il Villarreal è partito ieri mattina dalla Spagna, dopo essere rientrato giovedì sera da un viaggio a Buenos Aires (amichevole con il Boca Juniors) di 60 ore, con 5 ore di fuso e un’escursione termica di quasi trenta gradi. E però, al netto della precisazione, restano i chiari segnali trasmessi dalla squadra di Spalletti: vestita ancora con l’abito al momento più comodo, quel 4-2-3-1 che il tecnico non ha voluto cambiare neanche nel finale, adattando Gabigol (a destra) e Brozovic (a sinistra) a giocare anche più larghi. L’Inter per il debutto in campionato non sarà molto diversa da una di quelle viste ieri sera, ed è sembrata già discretamente pronta. E che abbia mostrato alcune delle sue cose migliori non solo all’inizio ma anche verso la fine della partita, una partita che per almeno un’ora è stata «vera», cattiva il giusto, è buon segno. Anche perché Escribà aveva sì mischiato molto le carte, ma pure Spalletti alla fine ha usato nove sostituzioni.
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L'Inter conferma le note positive palesate in Cina, e appare pronta per il campionato
(Gazzetta dello Sport)
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