- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Nella gara contro il Napoli, l'Inter ha mostrato grande autorità. Primo tempo fatto di un pressing asfissiante che ha limitato l'azione degli uomini di Sarri. Un primo tempo in cui l'Inter ha speso molto e ci si aspettava un calo nella seconda frazione. Ma la squadra di Spalletti ha retto anche nella ripresa. Spalletti ha spostato Cancelo a sinistra e D’Ambrosio a destra, ha impresso vibrazioni alla propria presenza, ha colpito subito un palo (2' st) con Skriniar (stacco di testa su punizione), ha pallidamente rischiato su un destro a girare (3') di Insigne, ha spinto Koulibaly ad una quasi autorete, è apparsa squadra, con condizione atletica sufficiente per andare a pressare sul Napoli.
"Nella seconda frazione l’Inter ha scoperto il “dovere” di fare la partita, alzando il proprio baricentro, ciò che Sarri ha (probabilmente) atteso con pazienza, pur nelle difficoltà costruitegli intorno ad Hamsik ma pure su Jorginho e globalmente nelle distanze: poi quando il campo s’è allargato, e con Eder per Rafinha certi equilibri sono evaporati, il Napoli è comparso nell’area nerazzurra, con Callejon e Insigne in pochi minuti, quanto è bastato per (ri)alzare la voce. Zielinski per Hamsik (negli ultimi venti minuti): ed è cambiato poco; Borja Valero per Candreva (negli ultimi dieci: con Eder a sinistra e Perisic a destra), ed è rimasta tatticamente immutata pure l’Inter, semmai diversa nella sua natura. Sarri ha pensato di buttarla sul fisico, con Milik nel finale, sperando in una palla, in uno stacco ma all’Inter non è mai venuta meno la gamba - sulle corsie per fronteggiare - né la presenza di due centrali (Skriniar e Miranda) per rivoltare la classifica, agganciare la Lazio al quarto posto (e dunque riavvertire il profumo della Champions) e costringere il Napoli ad inseguire".
(Corriere dello Sport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA