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L’Inter ha fatto rinascere Spalletti. Il tecnico nerazzurro si è messo in gioco ed ora…

Il nuovo Spalletti naviga disinvolto dentro una normalità che aveva smarrito

Riccardo Fusato

Il nuovo Spalletti naviga disinvolto dentro una normalità che aveva smarrito. Tornare sulla panchina della Roma era stata una scelta di cuore. Sapeva che era un rischio. Sapeva che le ferite che aveva lasciato sarebbero tornate a sanguinare. Sapeva che avrebbe finito per recitare troppe parti in commedia diventando il comodo parafulmine di tutti. Il secondo posto e la qualificazione diretta alla Champions hanno compensato mesi di stress e di battaglie. Spalletti non ha nessuna voglia di voltarsi indietro. La Roma è un capitolo chiuso. Luciano ha accettato la sfida Inter pur sapendo di non essere la prima scelta. Poteva aspettare un’altra buona occasione regalandosi, magari, qualche mese di aria buona, a contatto con la sua terra e con i suoi amici. Che gli mancano. Invece si è messo in gioco. Scoprendo giorno dopo giorno un aspetto della sua nuova avventura che non aveva focalizzato: il «valore dell’Inter». Un conto è sapere che la squadra nerazzurra ha milioni di tifosi. Un conto è toccare con mano una passione che si manifesta in ogni angolo del Paese. Luciano è stato travolto da questa ondata interista. E la reazione, dopo il primo attimo di stupore, è stata avvertire un grande senso di responsabilità. Che lo ha reso ancora più attento in ogni suo gesto. In ogni sua parola. La stagione è partita bene. Forse anche troppo. Tante vittorie di prestigio. Tanti elogi. Luciano si è accorto di aver conquistato punti in società, dentro lo spogliatoio, tra i tifosi. Tutti lo vogliono al centro del progetto. Il ruolo non lo spaventa, per carità. Ma lui non è l’Inter. Luciano ricorda ai suoi allievi che ognuno dei tesserati nerazzurri è «l’Inter». E che se tutte le componenti si riconosceranno in questa logica allora si potrà vivere una stagione da protagonisti. L’ultimo Spalletti è in fondo il solito Spalletti. Alla ricerca dei propri limiti. Pignolo con se stesso e con chi lo circonda. Luciano da Certaldo continua a godere quando gli dicono che insegna buon calcio ma comincia anche a sentire la voglia di vincere uno scudetto. Ma anche su questo fronte lui e l’Inter parlano la stessa lingua.

(Gazzetta dello Sport)

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