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L’Inter mette la sesta? Pioli osa dove neanche l’Inter del triplete è riuscita…

Redazione1908

Il tecnico emiliano potrebbe raggiungere un importante traguardo e compiere un passo avanti verso la zona Champions

La gara contro il Palermo è importante per diversi aspetti, questo è quanto scrive 'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che spiega come l'Inter possa realmente dare un'accelerata ai propri propositi di rimonta alla zona Champions. Quello contro i rosanero potrebbe essere il sesto successo di fila in campionato, una striscia positiva che manca dall'era Stramaccioni.

"Mettere la sesta stavolta potrebbe davvero dare un’accelerata ai propositi di rimonta dell’Inter. Perché un successo a Palermo permetterebbe ai nerazzurri di sorpassare il Milan (che però deve recuperare il match col Bologna) finito k.o. a San Siro contro il Napoli e di rimontare punti ad almeno una tra Juve e Lazio, avversarie all’ora di pranzo. Più difficile invece immaginare che non vinca la Roma, in casa contro un Cagliari che ha la peggior difesa del campionato. Vero che con quelli contro Sparta Praga in Europa League e Bologna in Coppa Italia la striscia nerazzurra di successi consecutivi è a quota sette, ma quelli pesanti sono i cinque di campionato seguiti alla brutta sconfitta di Napoli. Una striscia che nello stesso torneo (Mancini ci riuscì tra la fine del campionato 2014-15 e l’inizio dello scorso) l’Inter non infila dal novembre 2012. Allora in panchina c’era Andrea Stramaccioni e con il capolavoro dello Stadium - 3-1 sulla Juventus in rimonta e dopo aver preso un gol palesemente irregolare - arrivò a 7, per poi fermarsi a Bergamo nel turno successivo. Poi quella squadra crollò nel ritorno, complice una miriade di infortuni. Sei vittoria di fila in campionato tra l’altro non le raggiunse nemmeno l’Inter del Triplete. Mourinho infatti arrivò sì ad otto, ma nella prima stagione nerazzurra, tra il novembre e il dicembre 2008. Irraggiungibile invece la serie di 17 successi consecutivi del primo Mancini, tra 2007 e 2008, quando però Juve, Lazio e Milan stavano ancora pagando l’effetto Calciopoli".