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C'è un dato che preoccupa in casa Inter ed è quello relativo ai calci d'angolo. Se Spalletti può essere contento per il 94 corner battuti in 12 giornate, primo in questa speciale classifica, però non può di certo esultare per gli zero gol siglati proprio da calcio d'angolo. Sono proprio zero i gol scaturiti da schema o da un giocata partita proprio dal corner ed è un'azione di gioco dove l'Inter può e deve sicuramente migliorare.
"Christian Panucci rivelò un giorno di aver detto a Spalletti, allora allenatore della Roma: «Mister, non sappiamo battere gli angoli. Cosa possiamo fare?». Quella Roma pian piano cominciò a essere pericolosa nel gioco da fermo. E scoprì modi rivoluzionari di battere un corner, come quello – «non capito» dall’arbitro – in Roma-Milan del 2008, con il tocco nascosto di un giocatore e l’arrivo a cento all’ora del compagno nell’indifferenza degli avversari. Spalletti poi si prese la rivincita nel 2011, riuscendo nello schema con lo Zenit. Testa dura, pensiero fisso. Come quando ad Appiano, poche settimane fa, disse della sua Inter: «Siamo cresciuti, anche fisicamente». Quasi una «spinta» motivazionale ai suoi: sfruttiamo i nostri centimetri, De Vrij, Skriniar, Vecino, Icardi, Perisic e lo stesso D’Ambrosio sono giocatori troppo abili nel gioco aereo", riporta La Gazzetta dello Sport.
"Ed è dunque un peccato non sfruttare questa dote «europea» dell’Inter. In fondo, non è che il discorso cambi poi tanto allargandolo alle punizioni laterali: in questo campionato si ricorda giusto lo stacco di De Vrij su cross di Politano contro il Torino, seconda giornata. Naturale che Spalletti stia studiando con i suoi collaboratori le soluzioni. Alcuni limiti, invece, sono difficili da aggirare. L’Inter non ha specialisti sui calci piazzati, limite che era stato evidenziato anche nel post mercato. Politano e Brozovic, gli addetti ai corner, sono in assoluto tra i migliori nerazzurri per rendimento, ma non hanno certo nel tiro dalla bandierina la loro miglior caratteristica. Tocca a Spalletti provare ad aggirare l’ostacolo, magari studiando ad Appiano altri giochi per liberare l’uomo al tiro. O più semplicemente (si fa per dire) inventare un nuovo tipo di corner, di quelli che se ne parla ancora a distanza di 10 anni", continua il quotidiano.
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