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L’Inter prova ad espugnare il San Paolo. I nerazzurri non vincono da…

Riccardo Fusato

La gara dell'Inter, domani sera a Napoli, avrà molte difficoltà anche sotto il profilo della cabala

La gara dell'Inter, domani sera a Napoli, avrà molte difficoltà anche sotto il profilo della cabala. Un successo dei nerazzurri, in terra campana, manca infatti dal 1997.  Un digiuno lungo, anzi il più lungo dell’Inter in trasferta contro le 19 rivali dell’attuale Serie A. Un tabù che Pioli proverà a sfatare, del resto lui a Napoli ci ha già vinto con la Lazio nel maggio 2015 conquistando l’accesso ai preliminari di Champions, un obiettivo che adesso per l’Inter non è neppure troppo lontano. Pioli deve far meglio di tutti i suoi predecessori degli ultimi 15 anni, da Tardelli nel 2001 (1-0 gol di Matuzalem) fino a Mancini nella passata stagione. Il bilancio, da quell’ottobre del 1997, racconta infatti di sette vittorie del Napoli e tre pareggi con ben 16 reti subite dai nerazzurri a fronte delle appena sette realizzate. Al San Paolo ci hanno perso praticamente tutti, Mourinho compreso. Il 26 aprile 2009 fu Zalayeta a mandare in estasi Fuorigrotta. Il colombiano regalò a Donadoni una delle sue poche soddisfazioni sulla panchina azzurra. L’anno prima, invece, Reja grazie al Panteron ebbe la meglio sulla squadra guidata da Mancini che fino alla 26ª giornata non aveva mai perso in campionato. Julio Cesar fu sorpreso da un pallonetto dell’uruguaiano e a fine gara decise di presentarsi davanti a microfoni e taccuini per scusarsi pubblicamente. Solo in Coppa Italia, di recente, l’Inter si è tolta lo sfizio di vincere a Napoli: nel 2011 ai rigori e a gennaio di quest’anno nei supplementari. Per il resto, soltanto «brodini» o beffe. Memorabile l’ultima, con gli uomini di Sarri condotti alla vittoria e alla vetta della classifica da un grande Higuain (doppietta). L’Inter, annichilita per 62’, si ridestò con il gol di Ljajic e diede vita a un incredibile forcing finale nel quale arrivarono due pali, uno di Jovetic e l’altro, proprio all’ultimo minuto, di Miranda complice una prodigiosa deviazione di Reina. Ecco, da allora per entrambe le squadre sembra essere trascorsa una vita e invece parliamo esattamente di un anno e un giorno fa.

(Gazzetta dello Sport)