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Chievo battuto 2-1 e Inter che tiene viva la speranza di rientrare in Champions League dopo 6 anni. Roma e Lazio vincono e i nerazzurri rimangono aggrapparti a un punto di distanza; sabato sera a San Siro arriverà la Juve, arrabbiata dopo la sconfitta col Napoli che ha riaperto il campionato. "Questa Inter, a lungo pigra, sudata, collosa, non lascia proprio tranquilli coloro che cercano di orientarsi nel finale di campionato. Non ha il passo del fuggitivo, ma una rincorsa ansimante ed è troppo nelle mani di alcuni giocatori, non del collettivo". Dopo un brutto primo tempo, l'Inter si sveglia nella seconda frazione, spinge sull'acceleratore e trova il doppio vantaggio con Icardi e Perisic. Nel finale, però, i nerazzurri abbassano la tensione, il Chievo prende coraggio e trova il 2-1 con Stepinski e nel finale sfiorano anche il pareggio.
"Il Chievo mette in difficoltà l’Inter con un 5-3-2 in cui l’interno destro, Giaccherini, svolge bene ruoli tripli, nelle due fasi. Fa partire il contropiede oppure va a concludere, ma anche si fa trovare allineato al mediano Rigoni nella copertura. Logico che non duri oltre l’ora, però apre i buchi a centrocampo, dove Borja Valero non può trasformarsi in Gagliardini e nemmeno acquistare di colpo velocità. Inoltre il Chievo per alcuni tratti vince i duelli di testa e quelli sulle respinte. Il palo di Pucciarelli, minuto 12, riassume queste impressioni. Ma i veronesi vengono fermati tre volte da Handanovic e nella ripresa non evitano più con il pressing le avanzate dell’Inter. Se i due gol in un quarto d’ora, il periodo nerazzurro più continuo, sembrano togliere ogni discussione, il cambio Giaccherini-Birsa rianima i gialloblù e Spalletti reagisce subito passando a 5-4-1. Del tipo: venite pure, tanto noi siamo robusti dietro, forti delle sette partite nelle precedenti otto senza prendere gol. Invece il Chievo segna, su uscita sbagliata interista e quasi pareggia. Non sarebbe stato un furto, anzi".
Tra le chiavi del successo dell'Inter c'è sicuramente la prestazione di Brozovic, costretto ieri a correre anche per Borja Valero. A fare la differenza nella formazione di Spalletti è anche la qualità di Rafinha che sembra sembra più incidente nell'undici nerazzurro. "Più debole sul lato destro, con Cancelo forse tramortito dalla temperatura, e Karamoh meno effervescente rispetto al Cagliari, l’Inter è quasi costretta a costruire sul binario opposto. Ma più che il discorso tattico o di condizione, è l’abulia diffusa del primo tempo che deve far lavorare Spalletti".
(La Gazzetta dello Sport)
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