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Cruda e spietata analisi del Corriere della Sera, com'è giusto che sia, della partitaccia dell'Inter giocata ieri sera contro il Torino: «Nel secondo tempo l’Inter resta negli spogliatoi e in campo c’è solo il Toro, che tira fuori tutto quello che aveva nascosto all’inizio: cuore, coraggio, grinta, gioco. E guidato dal Gallo e dalla Gallina sbanca San Siro: Belotti, imprendibile, conquista e segna il rigore del sorpasso; Maxi, con un tocco mini, favorisce la fulminante imbucata di Molinaro per l’1-1. L’Inter non ha forza di reagire anche perché nel frattempo resta in nove: prima si fa cacciare Miranda per doppia ammonizione, mentre Nagatomo viene espulso nell’azione che porta al rigore di Belotti: il granata simula, ma l’arbitro abbocca e il giapponese nemmeno protesta. E, come non bastasse, Mancini tra le due reti del Toro toglie Icardi, il migliore dei suoi, scegliendo Biabiany con Palacio centravanti. Una mossa tanto avventata quanto improduttiva. Così il Toro riemerge dal baratro e guadagna i punti salvezza. E l’Inter deve ripartire daccapo, prigioniera dei suoi limiti, delle sue incoerenze, di giocatori talentuosi che non fanno una squadra. La Champions svanisce, i conti traballano, Thohir in tribuna sembra uno spettro, pallido e avvilito. La crisi è economica quanto tecnica. E l’obiettivo, nelle prossime sette giornate, sarà il quarto posto della Fiorentina: non salverà il bilancio, ma l’onore si. Nell’Inter risponde all’appello solo Icardi e nel primo tempo brilla Brozovic, il resto è confusione liquida».
(corsera)
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