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Livaja: “Rimpiango addio all’Inter quando aveva solo Rocchi. Però…”

Marko Livaja commenta il suo passaggio al Rubin Kazan, con uno sguardo anche al suo passato all’Inter: Cosa ti ha convinto di questo progetto? “Il Direttore sportivo mi ha parlato a lungo: mi ha spiegato il progetto del club ed il mio...

Daniele Mari

Marko Livaja commenta il suo passaggio al Rubin Kazan, con uno sguardo anche al suo passato all'Inter:

Cosa ti ha convinto di questo progetto?

“Il Direttore sportivo mi ha parlato a lungo: mi ha spiegato il progetto del club ed il mio ruolo all’interno di questo progetto. Mi ha convinto! Il Rubin è un grande club che ha lanciato diversi giocatori, ha giocato la Champions e l’Europa League. Gia’ a partire dalle visite mediche ho avuto modo di capire quanto sia serio: due giorni di visite, otto ore al giorno. Incredibile…. Mi sembrava di fare le visite mediche per il Real Madrid” scherza Marko. “Dal colloquio con il Direttore alla firma mi hanno dimostrato quanto credano in me”.

Lasci definitivamente l’Italia: rimpianti?

“Assolutamente no! Non lascio definitivamente l’Italia. E’ un grande paese in cui mi sono trovato benissimo… e chissà, forse un giorno tornerò. Rimpianti pochi… forse essere dovuto andare via dall’Inter quando poi da febbraio ha avuto solo Rocchi a disposizione tra gli attaccanti. Ho bellissimi ricordi: la Champions ed il campionato vinto con la Primavera dell’Inter, il mio debutto in Serie A col Cesena, la prima partita con l’Inter nel mio amato stadio (Hajduk), i gol con l’Atalanta…. dovrei lamentarmi?”

E cosa ti rimproveri? C’è qualcosa che non rifaresti?

“Mi rimprovero qualche episodio in cui sono stato un “bad boy”, ma non giocare e’ difficile ed io soffro tanto in panchina. Migliorerò…. anche se spero di non starci più in panchina”.

Ultimamente il tuo rapporto con i tifosi dell’Atalanta è stato tormentato: perché si è arrivati a tanto?

“Non lo so! Non ho sopportato gli insulti a mia madre e alle mie origini (di due tre). Ho reagito come avrebbe reagito chiunque altro, ma ho sempre amato i veri tifosi dell’Atalanta: sono fantastici. Poche squadre in serie A hanno tifosi del genere…. e lo hanno dimostrato diverse volte: troppo bella la festa dei tifosi che aspettano la squadra al casello di Bergamo”.

Di te si è sempre detto. Grande talento ma carattere particolare: è così? Riuscirai a “maturare”? “E’ ovvio che riuscirò a maturare, lo fa’ qualsiasi ventenne. Non ho un carattere difficile, chiedete ai miei compagni. Sbaglio come un qualsiasi ventenne , ma amo il mio lavoro e do’ tutto me stesso per il calcio. Il terreno verde ed il pallone sono l’unico sogno che possiedo e lo vivo, grazie a Dio, tutti i giorni”.

Lasci anche l’Inter. Ti aspettavi qualche occasione in più? Ti dispiace finisca così? “

Ogni giovane calciatore in Italia si aspetta qualche occasione in più. Non mi dispiace che sia finita cosi. E’ la vita, si deve andare sempre avanti e buttarsi in nuove sfide. Sono troppo felice di essere approdato al Rubin Kazan”.

Chi è davvero Marko Livaja? Siamo noi che non ti abbiamo capito forse?

“Marko e’ un ragazzo semplice, normale, che ha difetti come ogni altro giovane ragazzo. Forse soffro troppo il non giocare, ma sono lontanissimo dall’essere un “bad boy”. Ho sempre avuto un bellissimo rapporto con i miei compagni, da cui ho imparato tanto e che mi hanno sempre sostenuto. Grazie a tutti! Voglio aggiungere una cosa: ringrazio sinceramente il Presidente Percassi e suo figlio, che mi hanno sempre dimostrato sincero affetto. Ringrazio i tifosi per il supporto e ovviamente l’Atalanta e l’Inter per avermi dato la possibilità di giocare in Serie A. A loro auguro un grosso in bocca al lupo”.