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Lo Celso Sr: “Vederlo in Italia sarebbe bello. Tanti su di lui, valutiamo…”

Francesco Parrone

Juan Lo Celso, padre e agente di Giovani Lo Celso, giovane talento del Rosario Central ha fatto il punto sul futuro del centrocampista argentino ai microfoni di AreaNapoli.it. Sul ragazzo ci sarebbe l’interesse di mezza Europa ma...

Juan Lo Celso, padre e agente di Giovani Lo Celso, giovane talento del Rosario Central ha fatto il punto sul futuro del centrocampista argentino ai microfoni di AreaNapoli.it. Sul ragazzo ci sarebbe l'interesse di mezza Europa ma l'Italia sarebbe destinazione maggiormente gradita: "I miei parenti sono calabresi, di Cosenza, e la famiglia di mia moglie viene da Verona: vedere 'Gio' in Serie A sarebbe bello, ma non chiudiamo le porte ai club stranieri che si sono interessati. Sin da piccololo accompagniamo nella sua passione. Lo abbiamo sempre sostenuto e lui ci ha ripagato con l'impegno: ci ha messo tutte se stesso, e inizia a raccoglierne i frutti".

Per caratteristiche ricorda Franco Vazquez. E' più simile a 'El Mudo' o a Di Maria?

"E' un po' entrambi, ma ha una sua identità. Ha un altro temperamento, anche se si ispira di più all'ex Benfica".

Feeling speciale tra Napoli e gli argentini. E c'è pure il Pipita...

"Lo ammira molto, e quest'anno sta stupendo. Tra Gonzalo e Lavezzi, non a caso, predilige di gran lunga Higuain".

Voci di corridoio: con gli azzurri un discorso appena accennato...

"Quel che posso dire è che non siamo concentrati su un unico club".

E' una destinazione che, potendo, prendereste in considerazione?

"Naturalmente. Ma, ripeto, per il momento vagliamo varie piste".

Una potrebbe portare a Torino (Juve). L'altra, si dice, a Milano.

"Il discorso è ampio, ci sono tante squadre. In Italia come altrove, valutiamo la soluzione migliore per il suo futuro".

Pare abbia colpito particolarmente Berlusconi.

"Non andiamo dietro a ciò che scrivono i giornali, però apprezziamo molto l'interesse di Società e personalità importanti: per noi sono motivo d'orgoglio".

Il "calore" di Italia e Spagna contro la "freddezza" di Inghilterra, Francia e Germania.

"Non escludiamo nulla. Siamo pronti ad affrontare qualsiasi avventura come una nuova sfida. La nostra famiglia è molto unita, decideremo di andare dove vedremo maggiori margini per Giovani"

La settimana prossima un emissario del PSG è atteso in Argentina...

"E' un'opzione".

Eppure sei già stato in Italia ed hai visitato le strutture di alcune Società (Roma, Juve, Sassuolo).

"Il mio viaggio risale ad agosto scorso, ora siamo a fine marzo..."

Non c'è il rischio che tanta attenzione dia alla testa? Ha 19 anni, magari l'Europa può attendere.

"E' il suo sogno, ha sempre coltivato la speranza di giocare in Europa. Gio è molto maturo rispetto agli altri ragazzi della sua età: si prende cura dei fratelli, gli abbiamo trasmesso valori sani e la cultura del lavoro. Ha un legame forte con i cugini e i nonni, qui ha tanti amici, una fidanzata, ma non ha mai saltato un allenamento, nè per febbre nè per altri motivi. Vive per il pallone, nello sport mette tutto se stesso. E' molto professionale, più responsabile di tanti altri giovani che si affacciano al calcio che conta"

Chiudiamo con un chiarimento. Si parla di "intrigo cartellino": a chi appartiene?

"E' stata fatta confusione. Mio figlio è di proprietà del Rosario Central, che detiene l'80% dei suoi diritti. All'Academia Jorge Griffa, dove è cresciuto i primi anni, da ragazzino, spetta invece un 20% sulla vendita".