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Lo Cicero: “Lukaku rugbista mancato: un solo modo per fermarlo. Conte è ‘british’, l’Inter…”

Alessandro De Felice

L'intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport dal rugbista Andrea Lo Cicero per parlare dell'Inter e dell'attaccante nerazzurro Romelu Lukaku

Andrea Lo Cicero, giocatore della Nazionale Italiana di Rugby, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Tuttosport per parlare dell'attaccante dell'Inter Romelu Lukaku: "È davvero un rugbista mancato. La stazza ce l’ha: 1,90 per 95 kg mi pare. In una squadra di rugby avrebbe potuto giocare da numero 12 oppure da numero 11, insomma sarebbe stato perfetto per la linea dei trequarti. Parliamo di un giocatore mobile però alla stesso tempo di peso, che non si fa spostare dagli avversari e che avrebbe potuto rompere tanti placcaggi con il suo dinamismo. Poi ha una bella aggressività positiva, da agonista. Mi piace un calcio così".

Un calcio più atletico?

"Diciamo un calcio in cui c’è personalità unita alla giusta grinta. Lukaku diventa un trascinatore per i compagni perché è anche bravo nel compiere i movimenti giusti, nel seguire le traiettorie corrette: quando poi ti arriva contro a tutta velocità, deve fare davvero paura e il difensore non sa nemmeno come arginarlo".

Lei ne ha dovuti placcare di giocatori veloci e strapotenti: come si fa?

"Per fermare uno come Lukaku hai una sola possibilità, secondo me: giocare d’anticipo. Immagino che gli allenatori osservino i video con grande attenzione di ogni movimento di Lukaku, ma il segreto deve essere mettergli un difensore rapido però anche in grado di tenerlo fisicamente, che sappia anticipare le sue mosse. Altrimenti a uno così, una volta che è partito, puoi giusto prendere la targa... Parlando di rugby, io ricordo Jonah Lomu: non aveva senso rincorrerlo, non lo avresti mai preso, dovevi provare a bloccarlo prima. Comunque anche nel calcio sta succedendo un po’ quello che sta capitando nel rugby: sta tornando un gioco più atletico, più fisico. Gli All Blacks insegnano".

Si può dire che Lukaku è un All Black mancato?

«Beh forse è un po’ troppo. Loro ne hanno tanti così. Diciamo che Lukaku è un buon rugbista mancato, quello sì. E poi tanto fa l’allenatore, si vede che Antonio Conte ha allenato in Inghilterra: pur con la base italiana, ha un approccio molto britannico nella tipologia di gioco. Poi ha anche una squadra costruita per fare la differenza con i muscoli. Non dico che non sia tecnica, ma è chiaro che la superiorità fisica a volte permetta all’Inter di risolvere certe partite che possono diventare complicate".

Abbastanza per vincere lo scudetto?

"Non voglio fare da uccello del malaugurio, incrocio le dita per loro. Ovvio che se vanno avanti così...".

Ha seguito la rissa con insulti tra Lukaku e Ibrahimovic e le relative polemiche?

"Sì. L’assenza di pubblico, adesso, enfatizza certi episodi. L’agonismo è fatto anche di queste piccole provocazioni, che rimangono tali. Non sono casi d’orrore, quelli sono altri: legati a razzismo, al non rispetto di altri giocatori perché hanno una pelle diversa, quello è il problema più grosso. Puntiamo il dito su questo e non sulle stronz... Quello che è successo tra loro due, è semplice: uno che è fisicamente grosso come Ibra può sentire la competizione con un altro grosso come lui. Anch’io mi sarei trovato nella stessa condizione a spalleggiarmi in quella maniera, poi ci sta la provocazione, fa parte dello spettacolo, che sia calcio o rugby".