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Lorenzini: “L’Inter riduce le distanze dalla Juve. Chissà  se Conte disprezza il pari…”

Un pareggio di cui si potrà diremolto, ma non che “non serve a nessuno”. Perché dal Derby d’Italia che Mazzarri e Conte hanno servito sopra una scacchiera, escono dati preziosi per l’una e per l’altra parte. L’Inter del...

Francesco Parrone

Un pareggio di cui si potrà diremolto, ma non che “non serve a nessuno”. Perché dal Derby d’Italia che Mazzarri e Conte hanno servito sopra una scacchiera, escono dati preziosi per l’una e per l’altra parte. L’Inter del “primo non prenderle” (che non è proprio una pessima idea, vista l’annata passata: 1,5 reti subìte a partita...) certifica che deve trovare ancora condizione ed equilibri, imparare a stare più corta per poter aggredire e osare con più costanza. Ma ad oggi la distanzadalla Signora pare essersi ridotta.

L’azione del vantaggio, con i tre uomini avanzati (Icardi inserito da poco) che pressano alti (leit motif di Mazzarri: ricordate Cavani primo incontrista o addirittura terzino?) e beffano la difesa avversaria, è la testimonianza che provarci paga. Farlo più spesso è il passo successivo per il prossimo salto di qualità necessario a pensare in grande. Quel balzo che può già da adesso fare la Juve, sorniona ma spietata quando ha deciso di trovare il pari. Può darsi che alla lunga Conte non disprezzerà il pareggio di Milano (visti anche i risultati delle altre di ieri), ma certo quando Madama ha deciso di spingere ha fatto paura, dimostrando che il gol lo trova sempre. Sarà il mister a dover capire se i suoi hanno lavorato a regime ridotto per meriti dell’Inter, per stanchezza dovuta ai reduci dalle nazionali (evidente anche fra le fila nerazzurre, Guarin su tutti che sbaglia posizione insieme ad Alvarez regalando il pari a Vidal) o per una scelta consapevole di prudenza, anche invista della Champions. Dove al contrario sarà obbligatorio fare spettacolo e intensità dall’inizio alla fine.