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Lotito: “Dalla Cina non ci hanno chiesto nessuno. Keita? C’è un ds che lavora per…”

Il presidente della Lazio si è soffermato sul mercato che stanno intraprendendo i club cinesi

Andrea Della Sala

Il mercato è stato sconvolto dalle grandi offerte provenienti dalla Cina. Su questo argomento è stato intervistato il presidente della Lazio Lotito. Queste le sue parole a Libero:

CINA - "La Cina non sta saccheggiando il nostro calcio. In un’economia globale sono situazioni che si possono verificare. Sta poi al singolo imprenditore fare di necessità virtù e utilizzare al meglio le risorse.  Abbiamo visto in tutto il mondo che alcuni giocatori sono stati venduti a cifre importanti e ne sono stati acquistati altri a cifre altrettanto importanti. Il punto è che se uno riesce a vendere incassando risorse e reinvestendole nel sistema non si perde competitività. Talvolta questi giocatori che vanno in Cina non hanno un nome o un valore riconosciuti. I club italiani dovrebbero puntare sui giovani e sul vivaio magari anche aiutati da capitali che vengono da Pechino, vendendo ad esempio giocatori a fine carriera. Top player? Per reclamizzare il loro calcio. Ma poi bisogna anche vedere i risultati. I New York Cosmos portarono in America i più grandi giocatori del mondo ma gli effetti non sono stati quelli sperati".

FFP -  Nessun limite per il club cinesi, mentre in Europa i club devono fronteggiare il Fair Play Finanziario: "Io faccio una considerazione molto pratica: non è detto che più investi e più vinci. Prenda il Leicester. Bisogna organizzarsi per far prevalere il merito e la sana gestione sulla forza dei capitali».

KEITA - "Dalla Cina non ci hanno chiesto nessuno. Keita? C’è un direttore sportivo che si occupa di questo. Di certo il mio interesse non è smobilitare ma far crescere l’organico. Cercando di allenare il fisico e la mente dei giocatori, valorizzandoli a 360 gradi...".

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