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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Claudio Lotito ha parlato della norma sulla rateizzazione dei versamenti fiscali per i club di Serie A. "Siamo intervenuti per risolvere il problema e credo sia stata trovata una soluzione ragionevole grazie all’impegno di Forza Italia, del presidente Berlusconi e di tutto il governo che, con il premier Meloni, ha garantito a tutto lo sport italiano gli strumenti per poter contrastare una crisi dovuta all’emergenza Covid e aggravata dal caro bollette. Gli esecutivi precedenti, quello Conte e Draghi, avevano dato risorse minime allo sport italiano mentre, al contrario, il mondo del cinema ha ricevuto a sostegno un miliardo a fondo perduto. E credo che la chiusura di un cinema non arrechi più danni della chiusura di uno stadio, di un palazzetto o di una piscina anche per i riflessi sociali ed economici che ne determina".
«Perché la chiusura di un’attività sportiva è un danno per l’intera collettività, visto che lo sport ha un valore sociale e di tutela della salute».
«Nessun regalo, fare demagogia è facile, ma le questioni in campo sono serie e con serietà andavano affrontate. Il premier ha giustamente spiegato e difeso le misure adottate, sfidando le strumentalizzazioni. E devo ringraziare il presidente Berlusconi per la sua sensibilità sui temi dello sport, più volte dimostrata in tutti questi anni e anche in questa occasione. E con lui tutto il gruppo di Forza Italia e la capogruppo Ronzulli per aver lavorato per risolvere questa problematica. Non c’è nessun aiuto a fondo perduto, neanche un euro. Non c’è nessun regalo. Tutto verrà versato nelle casse dello Stato, addirittura con una maggiorazione del 3%. La sospensione di quei versamenti aveva come logica conseguenza la loro rateizzazione. Il pagamento in 60 rate è già previsto per tutti i contribuenti che non hanno pagato. Ma la situazione in questo caso era diversa».
«Perché le società sportive non sono state inadempienti e morose. E che cosa fa lo Stato? Dice no, abbiamo scherzato, niente più rate. Come se un cittadino chiedesse un mutuo in banca e nelle more ottenesse un prestito ponte e poi la stessa banca non gli concedesse più il mutuo e chiedesse in un’unica soluzione la restituzione del prestito. Meno male che si è trovata una soluzione! Vede, c’è una cosa che non capisco: da una parte tutti sono stati d’accordo, io per primo, a far assurgere lo sport a materia di rango costituzionale, vista l’importanza, il ruolo e la funzione che esercita. Dall’altra, questo è un mondo che è stato lasciato senza ristori».
«Il compromesso finale, senza alcun danno per la collettività, prevede una rateizzazione che riguarda solo Iva e Irpef (ma non i contributi previdenziali, l’Inail, le imposte dirette) in 60 rate con il pagamento immediato del 3% di sanzione sull’intero ammontare e delle prime tre rate immediate, per un valore di circa il 20% complessivo della somma da restituire. E chi si è opposto al provvedimento dovrebbe ammettere che ha tentato di affossare lo sport per difendere gli interessi di pochi e non l’interesse di tutti. Anche soggetti che avrebbero dovuto tutelare lo sport non l’hanno fatto».
«Gli stadi. Siamo il Paese della burocratizzazione. Perché non pensare a un sistema commissariale centrale che prescinda da interessi particolari e corporativi del territorio?».
(Gazzetta dello Sport)
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