Nel suo editoriale per Sport Italia, Tancredi Palmeri racconta come l’attuale finale di campionato sia tra i più equilibrati e imprevedibili degli ultimi 35 anni: a 5 giornate dalla fine, Inter e Napoli sono appaiate. "Il banale ragionamento ‘sono tutte finali’ stavolta vale davvero, perché nessuna delle due è padrona del suo destino, anche se psicologicamente il concetto fa male molto di più all’Inter che guidava da un mese e mezzo e si è vista recuperare da un Napoli che gioca male, e che però vince, e quindi figuriamoci se adesso l’entusiasmo dovesse farlo giocare bene".


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Lotta scudetto, Palmeri: “Ecco cosa non deve fare l’Inter. Ormai è sfacciatamente chiaro…”
"Che il Napoli abbia un calendario nettamente più facile lo si sa da un mese, così come è altrettanto risaputo che il già più difficile calendario dell’Inter è complicato ancora di più dalle 12 partite in 38 giorni a causa della coppa. Ma a questo punto inutile piangersi addosso, è come è, e chi saprà gestire meglio le difficoltà a prescindere che siano di più o di meno, si porterà il 21esimo o il quarto scudetto. L’Inter ha due partite di difficoltà massima contro Roma e Lazio, due difficoltà media a Torino e Como, e l’unica apparentemente semplice contro il Verona. Al Napoli rimane solo una di difficoltà media a Lecce".
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"Cosa non deve fare l’Inter: contro la Roma i nervi e la stanchezza si accumuleranno, e allora deve dosare le forze, e probabilmente questo sarà il leit motiv di quello che resta del campionato. L’Inter vorrebbe sgasare subito e chiuderla, ma è ormai sfacciatamente chiaro che non ha l’autonomia per reggere 90 minuti, e che spingendo da subito finisce per cedere di schianto nell’ultima mezz’ora. E l’unico vantaggio che ti mette davvero al sicuro è di 3 gol, il che è abbastanza improbabile. Dunque l’Inter contro la Roma deve forse avere più calma e gesso, e lasciare che la Roma venga fuori per stanarla".
"Alla penultima contro la Lazio non ci sarà una finale di Coppa Italia da disputare, e lì l’Inter potrà scatenare tutta la sua essenza avendo avuto per la prima volta dopo la bellezza di 3 mesi la possibilità di avere tutta una settimana per preparare una partita. E poi all’ultima contro il Como idem ma con consapevolezza, sapendo che avrà di fronte un avversario che vuole fare bella figura alla propria maniera, ma capace di concedere".
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