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In una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, il ministro dello sport Luca Lotti ha ribadito o l'indirizzo sociale che ha inteso dare dall'inizio al suo mandato: "Non dobbiamo criminalizzare a prescindere i tifosi. Il tifo è l’essenza del calcio, i nemici del calcio sono i delinquenti, non i tifosi. Lo stadio è l’epicentro della pratica sportiva, la sicurezza e la legalità non sono indipendenti dalla sicurezza e dalla legalità dei luoghi in cui lo sport si manifesta: l’obiettivo strategico diventa quindi quello di avere stadi più moderni e aperti, e dunque stadi più sicuri. Uno stadio moderno garantisce più sicurezza e quindi il divertimento, lo ha detto qui anche il presidente della Figc, Carlo Tavecchio. Se vogliamo che lo stadio non sia solo appannaggio di gruppi criminali dobbiamo avere il coraggio di aprirli alla società, agli sportivi, ai tifosi. Reprimere la violenza e favorire la partecipazione. E questo contribuisce ad abbattere il muro invalicabile tra mondo del tifo attivo e società civile".
LA TESSERA DEL TIFOSO - Non rappresenta un cedimento, semmai può servire alle società sportive per definire uno storico dei tifosi a rischio. Tamburi e megafoni? E' un’evoluzione, il buon tifo anche rumoroso è un ingrediente del gioco del calcio.
BAGARINAGGIO - E' sempre più un fenomeno globale e non localistico, ci sono attori transnazionali che alimentano un flusso di denaro. Un fenomeno favorito dalle scommesse online». Ad un domanda sul bagarinaggio Lotti ha risposto. «Se ci dovesse essere la proposta di introdurre un qualche tipo di reato non abbiamo nessuna contrarietà anche se sull'introduzione di nuovi reati penso sempre si debba fare qualche riflessione in più di tipo politico. Non sono a priori contrario, anche se personalmente non condivido il Daspo come pena accessoria, ma bisogna interagire con gli altri ministeri.
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