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Luca Bargiggia pronto a ripartire: “Grazie Inter. Papà ha scontato il mio errore ma mi ha teso la mano”

Redazione1908

Il figlio del noto giornalista televisivo, con un passato nelle giovanili dell'Inter, è volato in Florida per ricominciare

Luca Bargiggia, figlio del noto giornalista televisivo Paolo Bargiggia ed ex giovanili dell'Inter, è pronto a ripartire dopo la squalifica di due anni ricevuta per essere stato trovato positivo a un metabolita della cocaina: "Non cerco scuse né attenuanti né giustificazioni. Ho sbagliato di grosso. Ho commesso un errore che non avrei mai dovuto commettere, sto pagando il conto alla giustizia sportiva, com’è giusto che sia. Papà non mi ha parlato per due mesi: era furioso, si è sentito tradito. Essendo un personaggio pubblico, ha scontato il mio sbaglio anche sulla sua pelle: sul web, gli haters si sono scatenati. E’ stata una fiera delle nefandezze, una saga dell’inciviltà andata avanti per giorni e giorni. Ma siamo stati più forti anche di questo e, superato lo choc, papà mi ha teso la mano», racconta Bargiggia al Corriere dello Sport.

LA NUOVA AVVENTURA NEGLI USA - "Ho scoperto il mio nuovo mondo. Sono volato a Miami, ho sostenuto un provino con Gavin Oldham, l’allenatore dei Seahawks, la squadra di Keiser University. L’ho superato. Ho vinto una borsa di studio, grazie alla quale ho pagato l’iscrizione al college, provvedendo invece di tasca mia al vitto e all’alloggio. E ho ricominciato a giocare, non essendo il campionato universitario un torneo sotto l’egida Fifa, altrimenti non sarebbe stato possibile, per via della squalifica. Il torneo scatta ad agosto e si conclude a dicembre. Il livello tecnico? Buono. Diciamo che non finirò mai di ringraziare l’Inter per l’educazione tattica che mi ha impartito negli anni del settore giovanile: d’altra parte, non è un modo di dire quando si sottolinea l’eccellenza della scuola tecnica italiana. Qui si va in campo ogni tre giorni: se vinci il girone, ti misuri con le altre squadre più forti del circuito Naia. E’ esattamente ciò a cui puntiamo».

IL SOGNO MLS - «Cadere è facile, rialzarsi è più difficile, ma, quando ti rimetti a posto, stai bene attento a dove metti i piedi. Gioco e studio per diventare un buon nutrizionista . Il mio corso dura quattro anni, la mia nuova carriera comincerà il 10 marzo 2019, il giorno dopo la squaliica. Il sogno? Giocare in Mls, la serie A americana. Ogni estate c’è il draft, le società scelgono i giocatori e io voglio farmi trovare pronto. Ho in corpo una grande voglia di rivincita, prima di tutto nei confronti di me stesso. Non so che cosa mia sia passato per la testa, quando ho commesso quell’errore. So che devo riscattarmi ed è ciò che intendo fare. Ho scoperto la mia America».

(Fonte: Corriere dello Sport)