Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex difensore dell'Inter Lucio ha parlato di come nel 2010 sono riusciti a battere il Barcellona:
ultimora
Lucio: “Mi rivedo in Skriniar, si esalta in partite così. L’Inter può fermare il Barça”
Lucio, risente ancora in testa le parole di Mourinho?
«Ci motivò ogni secondo, anche nei momenti difficili del ritorno: ci ripeteva che avremmo dovuto farcela per tutta la gente che aspettava una Champions da una vita. E così per fortuna è stato».
Ai tempi fermaste Messi, ma riuscirà la difesa disastrata di questa Inter a fermare quell’ira di Dio di Lewandowski?
«All’epoca Messi volava, era nel suo momento migliore. È chiaro che Lewa abbia caratteristiche tecniche e fisiche diverse, ma è altrettanto difficile da marcare: in questi casi si lavora di reparto, non c’è un solo giocatore che salva, ma è l’attenzione collettiva che fa la differenza. Per come l’ho visto io, il trio dietro dell’Inter può fermare anche i rivali più difficili».
Ma la difesa di Inzaghi, però, non sembra attenta come un tempo ?
«So che non vive il momento migliore del mondo, ma la difesa ha fatto le fortune dell’Inter negli ultimi anni. Io mi identifico molto in Skriniar, che ha forza fisica, esplosività, capacità di leggere l’uno contro uno: è uno dei quei giocatori che per me rendono meglio in partite come queste, di molta emozione e di grandi battaglie individuali».
Ma Skriniar per lei ha la testa ancora a Parigi ancora?
«L’averlo messo in vendita non lo ha reso tranquillo, ma i giocatori di grandi club devono avere la capacità di gestire anche momenti così. La maglia dell’Inter vale quella delle grandi squadre d’Europa, compreso il Psg».
Eppure il grande rimpianto estivo in quel reparto è un suo connazionale...
«Ogni anno tiriamo su nuovi grandi talenti... Ammetto di conoscerlo poco Bremer, ma mi pare un difensore vero: è costato tantissimo alla Juve, ma certamente sarebbe servito anche all’Inter. Intanto, spero di godermelo nella Seleçao».
Ma si è spiegato cosa sia successo ai nerazzurri in questo inizio a singhiozzo?
«Le partenze sono i momenti più difficili e le aspettative sull’Inter sono sempre alte. Forse la delusione della mancata vittoria dello scudetto si è sentita nella testa di tutti. Io in questo momento starei ancora più vicino a Inzaghi perché è davvero un ottimo allenatore e ha costruito un gruppo vero attorno a lui».
Basta come scusante un mese di assenza di Lukaku?
«Intanto, non mi ha sorpreso il ritorno per il sentimento che lo legava all’Inter. È stato determinante nel passato, ma ogni stagione è differente dall’altra e si possono trovare sempre nuove difficoltà. Ovviamente tutti speriamo che un Lukaku di nuovo al top trascini l’Inter dove merita. Ma non sottovalutiamo anche le altre punte: Lautaro è bravissimo in area e io conosco bene Dzeko dai tempo della Bundesliga. Gli anni passano, ma la classe resta...».
A proposito, ha visto Mou sabato sera che colpo d’altri tempi?
«Al di là di quella partita, a Roma sta costruendo.... C’è identificazione con la gente e la Conference League ha dato ancora più entusiasmo. In più, adesso ha pure Dybala che sembrava stesse andando all’Inter: anche lui a Inzaghi sarebbe servito».
© RIPRODUZIONE RISERVATA