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"Lukaku al Milan: cedendo alla ripicca di chi vuol far vedere a quella che le ha portato via un ragazzo di saper fare altrettanto. Sarebbe nel ruolo più adatto a lui, là davanti, solo, con le ali e i terzini a lanciarlo, ma anche con mezza Milano ad aspettarlo al varco per rinfacciargli la scelta. Gli arrivano solo proposte che non si possono rifiutare: l’altra parte della città o del mondo, l’Arabia Saudita dove potrebbe giocare, ma non vivere. È una cosa a cui nessuno pensa mai, la felicità dell’uomo che si veste da calciatore. Ingaggi, ambizioni, schemi: questo viene considerato, e in quest’ordine. Di conseguenza pure lui pensa sia quella la sua scala di valori e desideri. È così che spesso finisce a ciabattare in una terrazza lontana, ad apparire su una panchina in mondovisione, a cercare la strada dell’eterno ritorno verso un luogo dove felice era stato, senza rendersi conto che sta inseguendo un tempo passato".
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