Durante la partita con la Juve è successo l'ennesimo episodio di razzismo. Lukaku al momento di battere il rigore, poi trasformato, nei minuti finali della gara ha sentito un po' di tutto dalle tribune dello Juventus Stadium. Così il giorno dopo ha deciso di uscire allo scoperto con un post sui social in cui denunciava l'accaduto ricordando anche quanto successo a Cagliari 4 anni fa. I soliti ululati ricevuti dalla tribuna.
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Lukaku, prima gli occhi chiusi poi la denuncia sui social. Delusione enorme per Cuadrado
"Non sono state ore semplici per Romelu, le ultime. Perché addosso gli è arrivato di tutto. In senso fisico, anche. C’è persino chi ha provato a mettere in collegamento quanto accaduto sul rigore con il suo precedente intervento - scomposto, certamente a rischio cartellino rosso - su Gatti. Ma, in verità, un solo link è realmente possibile. E cioè che il belga ha cominciato a sentirsi gridare di tutto proprio in quell’istante. In campo sono anche piovuti oggetti di ogni tipo. Da lì in poi è stata un’escalation. Il momento più caldo, ovviamente, sul rigore. Romelu ha raccontato poi ai compagni di aver fatto fatica a concentrarsi, dal dischetto. Ha persino chiuso gli occhi a un certo punto, gesto poi ripetuto pure durante l’esultanza. Il bagaglio degli insulti era sempre lo stesso, poco originale, tristemente ascoltato anche in qualche video social. Dopo il gol i «buuu» si sono moltiplicati. Ed è stato in quel frangente che Lukaku è esploso. La sua esultanza, già mostrata con il Belgio, è copiata dal compagno Doku, oltre che dedicata allo stesso. Vuol dire «tranquilli, vi guido io». Stavolta gli occhi erano chiusi, per non voler vedere in faccia chi lo stava insultando. Ma poi Romelu non ce l’ha fatta più. Li ha aperti. E a quel punto ha urlato «muti, in silenzio», mentre i compagni lo abbracciavano", racconta La Gazzetta dello Sport.
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"Da quel momento in poi è stato un susseguirsi di stati d’animo. Prima lo stupore per il cartellino rosso. E la rabbia, soprattutto. Tanto che l’attaccante - raccontano - è rientrato furibondo negli spogliatoi, imprecando e dicendo «non ho fatto niente, non ho fatto niente, perché mi ha espulso, perché?». Poi, un po’ più a freddo, anche l’enorme delusione per il comportamento di Cuadrado, uno dei più esperti in campo, che - questo il pensiero di Lukaku - invece di andare a calmare i propri tifosi è corso dall’arbitro chiedendo con forza il cartellino per l’avversario, reo di aver zittito la gente che lo insultava. Passata la rabbia iniziale, è rimasto soprattutto questo dentro la testa di Lukaku", aggiunge Gazzetta.
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