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Ovviamente pensa di avere ragione. Romelu Lukaku ha scelto di non rispondere più all'Inter quando il club nerazzurro aveva trovato l'accordo con il Chelsea per la sua permanenza a Milano e si è scoperto poco dopo che il suo avvocato era ormai pronto a portarlo alla Juventus. Peccato che poi i contatti con la società bianconera non si siano concretizzati e alla fine è arrivata la Roma di Mourinho come nuova occasione in Serie A.
Ma quanto successo questa estate non ha segnato solo i dirigenti nerazzurri, con Marotta che oggi è tornato a spiegare: «Ci siamo rimasti male perché avevamo instaurato un rapporto caloroso di affetto con lui, ma siamo stati abili a trovare le alternative. Di conseguenza fa parte del passato e di un mondo che è così, assolutamente strano a livello di rapporti all'interno dello stesso calcio. Adeguiamoci a quanto successo, non ci addentriamo più di tanto. L'Inter esiste da cento anni e va avanti senza allenatori, dirigenti e calciatori con continuità attraverso la ricerca di altri protagonisti».
Lui però continua a dire che la verità è un'altra. E dopo il pari col Toro e il suo terzo gol in questa stagione con la maglia giallorossa, il belga ha utilizzato le parole di una canzone del rapper francese Niska, Bâtiment, per sfogarsi dopo un periodo tosto, un estate che comunque gli è costata il dissenso di tante persone che lo avevano prima apprezzato. "Mi hanno insultato. È questa la puttana di una verità", recita la strofa citata dal giocatore.
E accanto al testo c'è un omino che fa Zen e una nuvoletta che rappresenta chi pensa. Stava evidentemente ripensando a quanto successo nei scorsi mesi e ha voluto dire la sua. Pensa di essere stato denigrato, che non sia stata detta tutta la verità sulla sua scelta di lasciare l'Inter e di parlare con il club rivale, la Juve, prima di approdare alla Juve. In ogni caso ha scelto di abbondonare la squadra che lo aveva accolto, due volte, e lo aveva fatto sentire un "king", come direbbe lui, in una famiglia. Anche questa è una verità.
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