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(Fonte: youtube Napoli)
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Foto tratta dall'intervista del Napoli in onda sui canali della società (youtube)
In un'intervista rilasciata ai canali ufficiali del Napoli, Romelu Lukaku ha parlato della sua mentalità, della sua carriera e del suo approdo al club azzurro. «Sono nato ad Anversa, una città nel nord del Belgio. Mio padre era un calciatore nella massima serie belga, poi ci siamo trasferiti un po'. Ho iniziato a giocare ad Anversa all'età di sei anni. Era a 20 minuti da dove vivevamo, non avevo la macchina, quindi sono andato in una squadra regionale. Ho giocato un anno lì, poi è arrivato il Lierse e sono rimasto lì due anni, vincendo anche il campionato belga due volte. Poi mi sono trasferito all'Anderlecht, la squadra del cuore da bambino», ha raccontato sugli esordi.
«Da bambino ero molto timido, non parlavo molto, ero concentrato ad avere successo nel calcio e sono sempre rimasto così. Quando non conosco le persone sono un po' distante ma quando le persone sono buone con me, ci metto cuore e anima e do tutto me stesso. Sono molto tranquillo, la cosa più importante per me sono i miei figli e poi sono concentrato sul calcio al cento per cento. Mi piace anche guardare le partite quando non gioco. Il mio idolo? Drogba, quando ero più piccolo. Poi Henry, Ronaldo e anche Anelka. Ma devo dire anche Eto'o. Sono stato fortunato a incontrare quattro di loro su cinque in carriera», ha raccontato il belga.
«Le notizie sul possibile arrivo al Napoli? C'erano tanti messaggi dei tifosi del Napoli sui social. Poi ho parlato con Mertens, lo conosco da quando ho 17 anni. Avevo già un amico fidato che mi preparava alla vita qui. Si vede che rappresenti un'intera città e la sua gente. È fantastico da provare. Ti dà energia per dare il massimo ogni giorno. Quando vedi i giocatori, i fisioterapisti, i magazzinieri, e tutti quelli che lavorano qui, sono tutti veri napoletani, persone che amano il club. Ti fa sentire bene ma ti dà anche la responsabilità di dare tutto», ha aggiunto.
Lukaku ha parlato anche del suo modo di essere, della sua mentalità: «Come giocatore vivo le cose giorno per giorno. Ogni giorno cerco di dare un uno per cento in più e poi vedo come va a finire la stagione. Questa è la mia mentalità. In estate vado in vacanza con i miei figli, esco qualche volta con i miei amici, ma durante la stagione sono concentrato al cento per cento sul calcio. La mia vita per qualcuno è noiosa ma questo mi ha aiutato ad essere il giocatore che sono oggi. Un detto napoletano? Provo ad imparare cosa si dicono i ragazzi quando sono dal fisioterapista, ma è dura, piano piano imparerò e magari scambierò qualche chiacchiera con qualcuno al supermercato. Ai tifosi del Napoli dico grazie per il supporto e spero che faremo una bella stagione».
(Fonte: youtube Napoli)
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