Quattrocentoquindici giorni dopo, riecco la coppia dei sogni, Lukaku e Lautaro. Nella prima amichevole della nuova Inter di Simone Inzaghi, si sono visti sprazzi di Lu-La che aveva incantato nel biennio di Conte. "E non vedevano l’ora. E un’ora giusta giusta hanno giocato, Lukaku e Lautaro. Uno vicino all’altro, ad annusarsi, a spingersi, a ricordare e a ritrovare, antiche sintonie. E’ un’altra storia ma è sempre la stessa storia: il gol è assicurato, uno o l’altro segna sicuro", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
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Lukaku-Lautaro, niente è cambiato: l’intesa è sempre la stessa. La verità è che…
"E certo che no, non sono tutte rose e fiori. Perché un po’ di fumo di Londra nei muscoli di Lukaku c’è ancora. Big Rom ha bisogno di giocare, di sciogliersi, di buttare indietro tutta la negatività che lo ha coinvolto la passata stagione, di aggiungere brillantezza al suo gioco. Naturale che sia così, a metà luglio. E’ finita 4-1 la partita. Ma conta zero. Contava ritrovarsi. E lo sapeva bene pure Simone Inzaghi".
"Lukaku fa bene all’Inter e l’Inter fa bene a Lukaku. Ma qui a godere “rischia” di essere soprattutto Lautaro, che grazie alla presenza del belga finirà per aumentare il suo tasso di pericolosità. La seconda rete è una perla che potrebbe far parte della galleria d’arte moderna. C’è vita sulla Lu-La, che in diverse occasioni si è cercata, con il tacco e la punta. Si sono pure divisi i primi due calci piazzati. Segnale di voglia, pure sotto i 31 gradi dello stadio Cornaredo e un caldo che chiamava una sdraio e una piscina, più che un campo di calcio. Ma la verità è che quei due avrebbero giocato e si sarebbero trovati ovunque. E, facilissima previsione, giocheranno ovunque".
(Gazzetta dello Sport)
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