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"Dove eravamo rimasti? Già, alla doppietta casalinga prima di Natale contro il Genoa e a quel 4-0 che Romelu Lukaku aveva fortemente indirizzato con una prestazione super. Da grande giocatore qual è. Adesso, a due settimane di distanza, e con addosso tanta voglia di ricominciare il testa a testa con la Juventus, il belga è pronto a caricarsi ancora sulle spalle la squadra. Perché ci tiene a iniziare bene il nuovo anno e a migliore numeri che già adesso sono notevoli". Apre così l'articolo del Corriere dello Sport in merito a Romelu Lukaku, uno dei protagonisti attesi per Napoli-Inter. I nerazzurri cercano tre punti per iniziare al meglio il 2020 con il belga che punta ad un record.
ROM PUO' FARE MEGLIO DEL FENOMENO - Lukaku ha segnato 12 reti con due giornate al termine del girone d'andata, un record: dal 2004-2005, ossia da quando la Serie A è tornata a 20 squadre, nessun nuovo acquisto ha segnato più del belga. Ma anche quando la Serie A era a 18 squadre (1994-1995), nessuno ha fatto meglio: il Fenomeno Ronaldo, nel '97-98, si fermò a 9. "Per trovare qualcuno che superi l’ex United bisogna tornare indietro di oltre 70 anni ovvero a Stefano Nyers (17 centri nella stagione 1948-49), a Amedeo Amadei (15 nel 1948-49) e a Bruno Quaresima (anche lui a quota 15 nel 1947-48). Prima della seconda Guerra Mondiale anche il rendimento del mitico Giuseppe Meazza (1929/30) era stato migliore, ma quello era davvero un altro calcio, molto lontano dall’attuale. Lukaku, insomma, ha già dimostrato che l'investimento da 65 milioni (più 10 di bonus) su di lui non è stato sbagliato, ma nonostante un percorso da record in nerazzurro, non ha intenzione di fermarsi per nessun motivo. Anzi, a Napoli si aspetta di confermare il trend dell’inizio della sua avventura interista: 9 delle sue 14 reti totali sono arrivare con la formazione di Conte in trasferta", spiega il CorSport.
MEDIA GOL - Il quotidiano, poi, ripropone il solito confronto con Icardi: "Il ventiseienne di Anversa nei suoi primi 5 mesi interisti ha rispettato le attese e ha fatto dimenticare (o quasi) Mauro Icardi segnando una rete ogni 132’ giocati. Va detto che Maurito al Psg ha tenuto una media ancora superiore (addirittura una rete ogni 83’ sotto la Torre Eiffel), ma comunque il belga si è fatto apprezzare per il gran lavoro svolto in fase di non possesso, per il pressing, per l’impatto che ha avuto nello spogliatoio e per il feeling che ha creato con quel Lautaro Martinez che stasera ritroverà al suo fianco dopo che, contro il Genoa, il Toro è stato costretto in tribuna dalla squalifica", chiosa il Corriere dello Sport.
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