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Repubblica – Fu vicino alla Juve, stravince con Icardi: Lukaku può essere già più decisivo di CR7

Il quotidiano racconta alcuni retroscena sull'attaccante belga dell'Inter e sottolinea i numeri della sua prima stagione

Alessandro De Felice

Il primo fu Carmine Longo, direttore sportivo del Bologna nel 2010; poi è toccato ad Antonio Conte e infine qualcuno alla Juve, che però non è riuscito a soffiarlo all'allenatore dell'Inter. La Repubblica racconta alcuni retroscena della carriera di Romelu Lukaku, oggi un leader della squadra nerazzurra e già in passato vicino alla Serie A e nell'orbita del club bianconero per ben due volte.

Come dicevamo, il primo a notare Lukaku fu Carmine Longo nell'estate del 2010. "Disse: "Ho visto all’Anderlecht un fenomeno di diciassette anni". Costava troppo. Cercò di convincere la Juventus a pagare il cartellino e lasciarlo in Emilia a maturare. Niente. Il Bologna investì su Daniele Paponi (1 gol in 4 campionati e 21 partite). La Juventus, l’ultima a.C. (avanti Conte e i 9 scudetti), preferì la "non meglio gioventù" di Quagliarella, Toni, Matri".

Poi la sfida tra Conte e la Juve targata Paratici-Sarri: "Conte è stato il secondo, ma il primo a volerlo a tutti i costi. Lo desiderava anche in Inghilterra, ma Abramovic aveva chiuso la lista di Babbo Natale. Ne ha fatto una condizione per il suo arrivo all’Inter e il perché è stato chiaro (quasi) subito. [...] Il terzo a volere Lukaku è stato qualcuno alla Juventus, l’estate scorsa. Dicono Paratici, ma è probabile che Sarri non si opponesse. Un po’ era per strappare la carta più alta a Conte e Marotta un po’ per scambiare Dybala con una plusvalenza e un enigma risolto, quello della convivenza con Cristiano Ronaldo. Sembrò un sacrilegio. Dybala è un danzatore insolente, ti porta in giro, ma se trova il passo ti stende. Lukaku è un marine da film americano, di quelli che buttano giù la porta con una pedata, poi sguainano il sorriso (e sparano)".

Nell'ambiente nerazzurro fa sempre discutere il confronto con Icardi, ma i numeri parlano chiaro: "A ottobre, dopo la sconfitta con la Juventus, c’era ancora chi rimpiangeva Icardi. Un senatore della Repubblica sostenne, non si sa con quali dati alla mano, che lo surclassasse soltanto in virilità. Cercatelo adesso, un interista che rivorrebbe el señor Nara al suo posto. Se lo trovate, dategli ripetizioni di matematica. Lukaku ha realizzato 23 reti in campionato (Icardi, l’anno prima: 17). Con lui (e, certo, con Conte in panchina) l’Inter ha 13 punti e 4 vittorie in più. Lukaku ha segnato 9 volte di seguito in Europa League, primo artefice della raggiunta semifinale, anche se lui indica Barella e quanto alle partite "son tutte finali", da quando aveva 6 anni".

Lukaku può essere decisivo alla prima stagione in nerazzurro: "Per diventare più decisivo di Cristiano Ronaldo in Italia (dove non ha aggiunto nulla di insolito alla bacheca juventina) Lukaku ha davanti due possibili "finali"".

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