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Lulù Oliveira: “Lukaku? Fa la differenza. E’ fondamentale anche quando non segna”

Marco Astori

Le parole dell'ex calciatore: "Il calcio belga è cresciuto tantissimo. Hanno copiato l'Italia puntando molto sui giovani, come si faceva in serie A ai miei tempi"

Intervenuto ai microfoni de Il Mattino, Lulù Oliveira, ex calciatore brasiliano naturalizzato belga, ha parlato così in vista del quarto di finale dell'Europeo tra Italia e Belgio di questa sera: «Sono belga ma mi sento anche molto italiano, devo ringraziare il Belgio che mi ha dato tanto e mi ha fatto diventare uomo, così come la serie A che mi ha completato la vita».

Rispetto ai suoi tempi questo è un altro Belgio...

«Il calcio belga è cresciuto tantissimo. Hanno copiato l'Italia puntando molto sui giovani, come si faceva in serie A ai miei tempi. Così hanno trovato ragazzi importanti: non era facile in una nazione così piccola trovare tanti talenti. Adesso devono vincere qualcosa e consacrarsi, altrimenti sarà tutto sprecato».

E l'Italia?

«Mancini deve continuare nel solco del primo quarto d'ora contro l'Austria: forza mentale e voglia di fare subito gol. Contro il Belgio non sarà la stessa cosa, sarà una partita più aperta e il ritmo gioco sarà più elevato. Se fossi in Mancini farei giocare sempre Chiesa titolare. È imprevedibile».

Ma il Mancini giocatore se lo ricorda?

«Certo, avremmo anche potuto giocare insieme alla Samp. Mi volevano al posto di Vialli, ma avevo già dato la parola alla Fiorentina. Peccato».

Da ct le piace?

«Molto. Perché a differenza dei suoi predecessori non ha paura di convocare e far giocare gente che in campionato veste la maglia di Sassuolo, Atalanta, Fiorentina».

Da Lulù a Lukaku: è lui l'uomo da temere?

«Pochi dubbi, sta facendo la differenza e anche quando non segna è sempre fondamentale».