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Malesani: “Inzaghi stratega silenzioso. I suoi giochi offensivi hanno messo tutti in difficoltà”

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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico ha parlato del grande lavoro con l'Inter di Simone Inzaghi
Andrea Della Sala Redattore 

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Alberto Malesani ha parlato del grande lavoro con l'Inter di Simone Inzaghi:

Malesani, cosa ha rivisto di “suo” o di simile nella passata stagione?

«Ogni periodo ha le proprie metodologie. E quest’anno, me lo faccia dire, ci sono allenatori di alta qualità, altissima qualità. Io apprezzo infinitamente Simone Inzaghi, e un po’ il suo gioco mi ricorda quel 3-5-2 che facevo anche io. Simone mi garba non solo per come ha vinto ma anche per come è. Lui ha portato qualcosa di nuovo l’anno scorso, accorgimenti che hanno messo in difficoltà tutti».


Prego.

«Lui mi garba perché è silenzioso, non se la tira, non si innalza a inventore del calcio, fa analisi perfette delle gare. E poi vince. Insomma, sa vedere calcio e l’ha anche saputo cambiare, in certi aspetti dell’attacco. Nella passata stagione ha portato giochi offensivi che pochi hanno capito, soprattutto nel trovare contromosse. Bravo. Bravissimo davvero. E ne troverà ancora, vedrete. Vero stratega, senza alzare mai la voce... E poi all’Inter si stanno via via dimostrando dei maghi a trovare giocatori a parametro zero ancora motivati, l’ultimo esempio è Zielinski».

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Sarà ancora Inter contro tutti?

«Negli ultimi due anni non abbiamo visto, con Inter e Napoli, lotte fino all’ultimo. Secondo me torneranno le battaglie fino all’apice del campionato. Chi mettiamo dietro all’Inter? La Juve. Che va sempre inserita ma quest’anno di più. Motta fa crescere i giocatori, lo ha ampiamente dimostrato a Bologna. E ha portato, come Italiano a Firenze, la partecipazione collettiva alla fase offensiva. Io attaccavo con Thuram, e Fuser, Cannavaro e Vanoli li portavo dentro il campo. Cose che ho rivisto l’anno scorso».

Ecco, Conte e il suo Napoli?

«Andare a vincere subito mi sembra difficile. Di sicuro raddrizzerà tutti».

Il Milan e la Roma?

«Ha presente il concetto della leggerezza, del divertimento, del giocare in maniera gioiosa? Ecco: DDR ha sistemato la Roma con semplicità, sembrava che i giocatori si fossero tolti un peso. E il Milan, beh, Morata non si discute, Fonseca è ovviamente un allenatore bravo, ma per me hanno fatto male a salutare Pioli. Ora il Milan deve ripartire da zero, non ha dato continuità al proprio tragitto, con Pioli serviva ancora pazienza. Ogni tanto è che come se il Milan si mettesse nelle condizioni di ricominciare, mah...».