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La gara di ieri, contro l'Empoli, ha portato alla ribalta Eder Citadin Martins. L'attaccante dell'Inter, va detto, non è il classico bomber di razza, ma non sarà un caso se non c’è allenatore che non lo vorrebbe almeno in rosa. L’attuale c.t. Ventura lo puntò già quando guidava il Torino. E Antonio Conte a pochi mesi dall’Europeo rispose così, anche informalmente, a chi gli faceva notare le difficoltà realizzative dell’oriundo, appena approdato all’Inter e capace di produrre un solo gol da gennaio 2016 in poi: «Se sta bene fisicamente lo porto in Francia, zero discussioni - disse l’attuale dominatore della Premier - E’ uno che ha cuore, coraggio e sa fare gruppo come pochi, senza far mancare il giusto numero di gol. Gioca prima di tutto per la squadra, e poi mi fa tutti i ruoli dalla metà campo in avanti". Per la prima volta nel torneo l’Inter ha fatto a meno contemporaneamente di Icardi, Perisic e Brozovic: 25 gol in campionato per intenderci. E se non si è avvertito il minimo contraccolpo, gran parte del merito va proprio a Eder: gol dell’1-0 e cioccolatino per il 2-0 di Candreva, pura seta il cross di esterno destro; il tutto condito dalla solita generosità a base di sportellate, recuperi in ogni zona del campo e volate da area ad area nei momenti più complicati e ci sarebbe stato anche un rigore su di lui
(Gazzetta dello Sport)
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