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Doveva essere l'uomo della rinascita del Manchester United, il vero successore di sir Alex Ferguson nell'albo dei manager più vincenti di sempre dei Red Devils. E invece, nonostante una campagna acquisti faraonica (vedi acquisto, tra gli altri, di Pogba per più di 100 milioni di euro), all'Old Trafford ci sono pochi sorrisi e Josè Mourinho non riesce proprio a trovare pace. Tra polemiche, multe, sconfitte cocenti e un gioco che non decolla, l'ex allenatore dell'Inter è nell'occhio del ciclone in Inghilterra e sempre più in una posizione difficile. Dopo dieci partite di Premier, infatti, lo United è solo ottavo in classifica con 15 punti, a otto lunghezze dal trio di testa formato da Manchester City, Arsenal e Liverpool. E, se si guardano i due immediati predecessori dello Special One, i numeri per Mourinho diventano ancora più impietosi.
Perché, dopo le prime 10 di campionato, il portoghese è in linea con David Moyes e Louis van Gaal, due che, FA Cup dell'ex Bayern a parte, non hanno lasciato esattamente un ottimo ricordo a Manchester. Anche lo scozzese, infatti, era ottavo in classifica, ma aveva fatto due punti (15 contro 13) e quattro gol in più (17 contro 13). Equilibrate anche le statistiche rispetto al santone olandese, che a differenza dell'ex Inter era decimo in classifica, con due punti in meno (13 contro 15), ma con 3 gol in più (16 contro 13). C'è da dire che la squadra di Mourinho ha creato fin qui maggiormente in zona gol rispetto alle due precedenti versioni dello United (182 tiri contro 138 totalizzati sia nell'era Moyes che in quella van Gaal), ma ha convertito in rete una percentuale minore delle conclusioni (solo il 7% contro il 12% dei predecessori). Insomma, numeri che sono il chiaro sintomo di un progetto che stenta a decollare. Mou è chiamato a dare la scossa.
(Fonte: skysports.com)
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