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Il quotidiano romano il Messaggero si occupa del rapporto tra Mancini e l'Inter, facendo un analisi sul mercato in entrata: "I dubbi sono rimasti, il summit non c’è stato, il futuro resta incerto. È questa la situazione dell’Inter e del suo allenatore Roberto Mancini, che nella notte italiana tra martedì e mercoledì non ha incontrato i manager del colosso cinese Suning. Occupato nell’allenamento, il tecnico nerazzurro ha fatto tardi e non ha partecipato alla cena di gala, restando con la squadra. Non va interpretato come un segnale di rottura definitivo perché in quella cena non è prassi che si presenti l’allenatore.
Ma va detto che, al di là dell’incontro mancato, la situazione rimane piuttosto delicata. Dopo l’amichevole contro gli argentini dell’Estudiantes si saprà di più sul futuro di Mancini, che è apparso un po’ più tranquillo dopo le dichiarazioni del presidente interista Erick Thohir («Roberto è il nostro allenatore», in estrema sintesi il pensiero del manager indonesiano) e il colloquio con il direttore sportivo PieroAusilio, che ha promesso investimenti (il laziale Candreva è vicinissimo per 25 milioni di euro, bonus compresi. Secondo i segnali che arrivano dagli Usa, l'ufficilità avverrà tra sabato e domenica) e la non cessione dei big in rosa.
IL BIVIO - Quindi, l’incontro tra Roberto Mancini e Suning potrebbe esserci, finalmente si può dire, nelle prossime ore. Dopo questo summit, ci sarà la sua decisione: se continuare, con una posizione più debole rispetto al passato, o dire addio nonostante il contratto scada il 30 giugno del 2017, dunque
tra 11 mesi e due giorni esatti. Se rimarrà, Mancini però dovrà accettare tutte le condizioni dettate dalla cordata cinese, attenta al fair play finanziario e innamorata della linea verde, che adesso non ha nemmeno intenzione di rinnovargli il contratto. Una mancanza di fiducia, secondo l’allenatore, perché a giugno potrebbe non essere confermato e la squadra nerazzurra affidata all’argentino dell’Atletico Madrid, Diego Pablo Simeone, vice campione d’Europa in carica, che tanto piace a Javier Zanetti, il vice presidente nerazzurro. Insomma, per Mancini non è di certo la miglior prospettiva. Inoltre, dall’Olanda insistono a raccontare di un incontro, in programma a breve a Milano, tra l’Inter e l’orange Frank de Boer, ex allenatore dell’Ajax ed ex vice ct della nazionale olandese, stimato da Thohir.
L’ALTERNATIVA - È de Boer, più di Leonardo, l’indiziato numero uno a diventare il tecnico dell’Inter. Intanto a difendere Mancini ci ha pensato Felipe Melo: «Roberto è il primo a soffrire quando non si vince, è giusto che rimanga con noi. Io sono venuto qui perché l’Inter è uno dei dei più importanti al mondo e per Mancini. Avevo in testa di rimanere qui perché è un sogno, ci siamo trovati bene a Milano con la famiglia e siamo tutti interisti», ha raccontato il centrocampista brasiliano. Più emblematico Miranda: «Oggi il nostro allenatore è Mancini, dobbiamo lavorare con lui. Se rimarrà qui? Questa domanda bisogna farla al presidente: se rimarrà, lavoreremo insieme a lui per centrare i nostri obiettivi», ha concluso il difensore della Seleçao".
(Fonte: Salvatore Riggio, il Messaggero 28/07/16)
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