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Mancini può sorridere: Barella è già un simbolo e il c.t. segue Dimarco. E se Sensi…

Gianni Pampinella

In queste prime cinque giornate di campionato sono tanti i giocatori italiani che si sono resi protagonisti con le proprie squadre

Roberto Mancini può sorridere. In queste prime cinque giornate di campionato sono tanti i giocatori italiani che si sono resi protagonisti con le proprie squadre. Da Tonali a Barella, il c.t. azzurro, dopo la vittoria dell'Europeo, può preparare con tranquillità le prossime gare di qualificazione al Mondiale in Qatar. A proposito dei giocatori italiani dell'Inter, la Gazzetta dello Sport scrive: "Barella è già un simbolo dell’Inter e della Nazionale. All’Europeo ha pagato una stagione stressante ed è stato meno brillante, ma resta indispensabile. Nel suo ruolo non ha alter ego con stessa intensità agonistica e capacità di trascinare".

"Poi c’è Bastoni. L’obiettivo è portare Chiellini fino a Qatar 2022: in marcatura lo juventino è ancora il numero uno d’Europa. Ma avrà bisogno di tanto turnover e l’interista ne approfitterà per fare esperienza e consolidare l’intesa con il più “giovane” Bonucci. Dopo, sarà titolare. Per caratteristiche tecnico-tattiche è una combinazione dei due illustri predecessori, ha grinta e impostazione: gli manca il “gemello” in un ruolo improvvisamente povero di talenti. Nel giro azzurro può entrare Dimarco dopo essere “entrato” in pochi minuti nel meccanismo dell’Inter: veloce, combattivo, piede sinistro, senso del gol, non ce ne sono tanti. Mancini ha preso nota. Prenderebbe anche Sensi che considera il vice ideale di Jorginho: ma gli infortuni e l’ultimo discusso addio alla Nazionale hanno un po’ complicato il rapporto. Il Sensi dei primi tempi, tipo quello di Barcellona, ha una dimensione europea".

(Gazzetta dello Sport)