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Mancini: “Che bello il derby di Manchester. A 60 anni vorrei essere…”

Intervistato dal Corriere dello Sport, il nuovo allenatore dell’Inter ha raccontato i suoi primi 50 anni: “La Premier o la serie A? Ora la Premier, 10 anni fa la serie A. Cosa ho pensato in quei minuti di Manchester City-Qpr...

Riccardo Fusato

Intervistato dal Corriere dello Sport, il nuovo allenatore dell'Inter ha raccontato i suoi primi 50 anni: "La Premier o la serie A? Ora la Premier, 10 anni fa la serie A. Cosa ho pensato in quei minuti di Manchester City-Qpr quando al 90’ stavo perdendo lo scudetto? No, in quel momento ho pensato: non può finire così, ci spero ancora. Il Padreterno è stato generoso. Lo scudetto con la Lazio? Ricordo Perugia-Juventus, non fu culo, lo scudetto lo meritavamo l'anno prima e il Milan ce lo portò via. Ora la sorte ce lo restituisce. A volte la vita è strana. Champions o Mondiale? La Champions, perché l’ho vista a due passi e non ho potuto prenderla. Quale partita vorrei rigiocare? Ovvio, la finale di Wembley per la vecchia Coppa dei Campioni sperando che Vialli faccia almeno uno dei gol che ha sbagliato. Il mio gol più bello? A Napoli, cross di Lombardo e tiro al volo di destro. Non credevo ai miei occhi. Quello più brutto? Il centesimo in serie A. Gullit mi mette il pallone a un metro dalla riga e io lo butto dentro. Speravo in qualcosa di meglio per celebrare quel traguardo. Il colpo di tacco più affascinante? Quello di Parma, angolo di Mihajlovic e gol all’incrocio. Irripetibile. La squadra che avrei voluto allenare? L’Arsenal, che fascino. Ma c’è ancora tempo. La squadra che non potrei mai allenare? Il Genoa, mi perdoni Preziosi. La sconfitta più dura? Samp-Genoa, gol di Branco. Ma poi vincemmo lo scudetto. Ora è un ricordo più dolce. Quella più bella? Manchester United-Manchester City 1-6. Conquistato l’Old Trafford in una partita che resterà nella storia del calcio inglese. Fate una scommessa. Il derby più affascinante? Quello di Manchester, cornice da brividi. Ma il più caldo è quello di Istanbul: i tifosi avversari non possono andare in trasferta. Più difficile imparare l’inglese o trasferirsi in Turchia? Imparare l’inglese il giorno dopo che il City mi aveva assunto. Una corsa contro il tempo. Istanbul è una città meravigliosa. Quando smetto dove vivrò? Bologna, l’ho lasciata troppo presto e non riesco a non tornarci. Il tennis o il paddle? Il paddle, sono più forte. Moto o bici? La pedalata in bicicletta, perché ti isoli dal mondo e dimentichi tutto. La sciarpa o la cravatta? La cravatta con la sciarpa. Il mio numero? Dieci, perché nell’immaginario della gente lo indossa il giocatore più bravo. La mamma? È l'amore. Il papà? La sicurezza. A 60 anni dove mi immagino? Sulla panchina dell’Italia".