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Mancini: “Con l’Inter era tutto fatto, ma ho rifiutato. Non c’erano le condizioni giuste”

Fabio Alampi

L'allenatore jesino ha svelato i motivi che hanno portatto alla separazione dal club nerazzurro

Intervenuto ai microfoni di Deejay Football Club, l'ex allenatore dell'Inter, Roberto Mancini, ha toccato diversi argomenti, dalla sua prossima partecipazione come ballerino nel programma di Rai Uno Ballando con le Stelle al sorprendente esonero di Ranieri, fino al suo addio all'Inter della scorsa estate.

BALLANDO CON LE STELLE - "Con la sciarpa anche a Ballando con le Stelle? Credo che faccia un po' caldo. Me la cavo malissimo col tango, così partiamo da uno share basso e salite di settimana in settimana".

LEICESTER - "Non è vero che ho rifiutato il Leicester, non ho mai parlato con nessuno. Ranieri? Il momento della squadra è particolare, ma quello che ha fatto Ranieri l'anno scorso è stato incredibile. Poteva portarli lui alla salvezza. Giocatori contro? Io non credo a questa cosa, non ho mai visto un giocatore giocare contro un allenatore. Il miracolo è stato l'anno scorso, l'anno prima si erano salvati all'ultima giornata. Quest'anno gli va tutto storto, come l'anno scorso gli andò tutto bene. Alcune partite che hanno perso non meritavano di perderle. Hanno perso un giocatore fondamentale come Kantè, che qualcuno non stia rendendo come l'anno scorso ci sta. Ho letto che i giocatori avrebbero chiesto l'esonero di Ranieri, mi sembra strano".

CASO BONUCCI - "Con quanti giocatori mi sono menato? Ma neanche uno. Con Tevez fu una situazione diversa: gli dissi di scaldarsi, non si scaldò. Io lo chiamai e gli dissi di chiedere scusa che la finivamo lì. Lui invece andò in Argentina e tornò dopo 2-3 mesi".

L'ADDIO ALL'INTER - "L'Inter ha svoltato con il mio esonero? Ma io sono andato via ad agosto (ridendo ndr). Non c'erano più le condizioni per andare avanti, io ho ricevuto un'offerta dalla proprietà cinese. C'erano delle situazioni che non mi andavano bene, l'allenatore è quello che ci deve mettere la faccia. La squadra era buona, mancava poco per lottare per il vertice, secondo me dovevano essere fatte delle scelte. Io ho rifiutato il contratto, dovevo solo firmarlo".