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Il quotidiano Libero mette in risalto le parole rilasciate in conferenza stampa dai due tecnici dei club meneghini. A differenza del rossonero, il tecnico interista fa me culpa per proteggere il gruppo: "Scavalcando il Naviglio, c’è un doppio Mancini: uno in versione studente e uno in veste di professore. Alla vigilia della trasferta a Frosinone - fondamentale in ottica 4˚ posto che eviterebbe all’Inter il play off di E-League e «salverebbe» i 3,5 milioni della International Cup estiva - è il Mancio professore che rifila a penna rossa una insufficienza all’alter ego: «Al momento alla stagione darei un voto basso. Ma non ai giocatori, che hanno dato tutto. Voto basso al tecnico, a me stesso». Un’auto bocciatura, forse sincera, forse per proteggere la squadra dalle critiche dopo la sconfitta con il Torino che ha spento le speranze per il terzo posto.
L’obiettivo dichiarato dalla società può dirsi svanito, e Mancini se ne assume le responsabilità volgendo lo sguardo al futuro con maggiore serenità rispetto al collega rossonero. In casa Inter, infatti, tifano tutti per lui, non per altri eventuali candidati alla panchina. Ma le dichiarazioni dei due tecnici fanno riflettere, sembrano pensate a regola d’arte: come se entrambi avessero detto di proposito l’opposto di quello che ci si aspettava. Mihajlovic si mostra forte sfidando Berlusconi, mentre Mancini fa mea culpa per proteggere i giocatori,come a voler dire loro che il lavoro è appena iniziato. Sono due modi agli antipodi per dire la stessa cosa: sia Sinisa che Roberto chiedono fiducia, tempo per lavorare e rinforzi importanti per evitare una partenza clamorosamente a handicap rispetto alle prime della classe. Tutti e due cercano di congelare il giudizio di una stagione che poteva andare meglio, ma in cui entrambi credono di aver costruito qualcosa di buono per il futuro. Sembra un avviso alle dirigenze: «La Milano del calcio ha bisogno di noi», gridano in coro Mihajlovic e Mancini".
(Fonte: Claudio Savelli, Libero 09/04/16)
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