Roberto Mancini, intervistato da Paolo Condò su Sky Sport, ha raccontato le emozioni dello scudetto vinto sotto il diluvio di Parma: "Io non sapevo che l'Inter avesse già scelto un nuovo allenatore. Esultanza rabbiosa verso la tribuna a Parma? No, noi eravamo molto sotto pressione. Avevamo tantissimi punti di vantaggio ma giocavamo da mesi senza il nostro miglior giocatore che era Ibrahimovic. La Roma aveva recuperato tantissimi punti e trovarsi all'ultima giornata a giocarsi una gara così importante contro un Parma che doveva vincere per salvarsi, con la Roma che aveva recuperato, pioggia battente, non era facile, c'era tanta pressione. Per fortuna decisi di portare Zlatan in panchina e di usarlo per 30 minuti. Ma soprattutto c'era la grande tensione che si era accumulata nelle ultime settimane. Sicuramente non mi aspettavo di non allenare l'Inter l'anno dopo. Io la mattina dovevo incontrare il presidente e lessi un articolo di Fabio Monti sul Corriere della Sera, che dell'Inter qualcuna ne sapeva. Lì iniziai a dubitare e capii che qualcosa stava cambiando. Io avevo vinto lo scudetto, avevamo fatto la finale di Coppa Italia, avevamo fatto un buon lavoro ma poi le cose finiscono, le persone si possono dividere ma la civiltà è importante".
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MANCINI: “ESONERO DOPO PARMA? ECCO QUANDO HO CAPITO. RABBIA? NO, C’ERA…”
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