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Mancini ha voluto Ljajic: la sua crescita tattica arma in più per l’Inter?

Riccardo Fusato

Adem Ljajic, sta crescendo di anno in anno. Prima l’esperienza a Firenze poi quella giallorosso dove ha imparato a giocare su tutto il fronte d’attacco sfruttando la sua grande dote e cioè quella dell’adattamento.  Ha l’intuizione della...

Adem Ljajic, sta crescendo di anno in anno. Prima l’esperienza a Firenze poi quella giallorosso dove ha imparato a giocare su tutto il fronte d’attacco sfruttando la sua grande dote e cioè quella dell’adattamento.  Ha l’intuizione della seconda punta, può «sacrificarsi» anche come punto di riferimento centrale (effettua molte sponde rispetto alla media-ruolo, nell’ultima stagione 2,47 contro 1,64) oppure liberare l’estro sull’esterno. Mancini lo ha voluto perché ormai conosce bene il nostro calcio (tanto che è stato inserito nella lista dei giocatori cresciuti in Italia visto che ha trascorso nel nostro Paese almeno 3 anni tra i 15 e i 21) e perché là davanti può offrire varie soluzioni al tecnico di Jesi.Piccola curiosità; leggendo i numeri dei suoi campionati di A si scopre che segna solo con il destro. Dei 29 gol realizzati ben 26 sono arrivati da quel piede, solo due dal sinistro e in un’unica occasione ha timbrato con la testa