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Mancini-Inter, un finale già scritto. Ecco quando Thohir lo ha congelato

Il tecnico jesino è stato esonerato a pochi giorni dall'inizio del campionato, ma il presidente indonesiano pensava già da tempo a questa eventualità

Alessandro De Felice

L'aria era irrespirabile già da prima del ritiro di Riscone di Brunico. Il rapporto tra Mancini e l'Inter era teso, ormai irrecuperabile. Tanto che l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport spiega come quello andato in scena fosse un finale già scritto:

SI PREPARA IL COMUNICATO - "L’aspetto paradossale di una vicenda in cui per certi versi hanno perso tutti è che è mancata l’arma del delitto. Mancini infatti non intendeva certo dimettersi. Il passo decisivo è toccato alla società. Nella notte gli avvocati hanno trovato la risoluzione consensuale, che, a questo punto, lo stesso tecnico si è deciso a favorire pur di chiudere una volta per tutte un triste capitolo della sua carriera. L’alternativa sarebbe stato l’esonero con relativo pagamento di circa 5 milioni netti. Se non altro, infatti, grazie all’incentivo all’esodo il club sa che non avrebbe dovuto versare 10 milioni lordi, ma una cifra inferiore perché cambierebbe la tassazione. L’annuncio ufficiale come detto arriverà oggi, l’ufficio stampa è stato allertato per preparare il consueto comunicato".

ADDIO PREANNUNCIATO - "Un finale impostato da mesi. Da quando cioè Thohir, ancora prima di cedere la maggioranza a Suning, ha progressivamente congelato Mancini, non informato degli sviluppi societari e col passare del tempo sempre meno coinvolto sul mercato. Al tecnico – cui peraltro lo stesso indonesiano aveva affidato tutto, quando nel novembre 2014 esonerò Walter Mazzarri – è stato imputato il crollo dello scorso inverno che vanificò la partenza sprint e il sogno Champions e la scarsa valorizzazione di alcuni giocatori. Kondogbia in primis. Mancio ha rotto anche con Bolingbroke, ma il primo faccia a faccia con i cinesi, il 28 luglio a New York, aveva acceso la speranza che la nuova proprietà prendesse in mano la situazione, inserendo un uomo forte italiano. Invece la strada era segnata".

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