Lei sa che Dybala, in controtendenza, ha rifiutato molti milioni dall'Arabia per rimanere a giocare nel campionato di serie A in Italia. Cosa ne pensa di questa sua scelta?
“Dybala è giovane e aveva voglia di continuare a giocare in un campionato di alto livello. Gioca nella Roma che è un grande club tra le grandi della serie A, quindi credo che la sua scelta non sia stata sbagliata. E poi Dybala gioca nella nazionale Argentina quindi ha tutto l'interesse a restare in un campionato alto che possa metterlo in luce”.
Che giocatore è per lei Dybala?
“Per me è un grande giocatore, addirittura nel 2016, quando allenavo l'Inter, avevamo quasi chiuso la trattativa per averlo in squadra”.
Nel 2021 l'Italia con lei è salita sul tetto d'Europa, quest'anno siamo usciti impietosamente. Cosa è cambiato in tre anni?
“Capisce che statisticamente è impossibile vincere gli europei due volte di seguito?”.
Mi vuol dire che è stato solo un problema di statistica?
“No, sicuramente non solo quello. È chiaro che ci siamo trovati davanti una nazionale piena di ragazzi un po' più giovani, con i quali però eravamo andati nelle fasi finali della Nations league battendo Germania e Inghilterra”.
Cosa è mancato a questa nazionale?
“Si stanno inserendo giocatori nuovi quindi ci vorrà un po' più di tempo anche se io penso, a differenza di quello che ho letto, che i giocatori scesi in campo siano tecnicamente bravi. Non dimentichiamo che le stesse critiche sui giocatori le fecero anche prima che vincessimo l'europeo del 2021. È un classico che si usa dire, non abbiamo giocatori. È chiaro a tutti che non abbiamo più i giocatori di 15 anni fa, però è ingeneroso dire che la nazionale italiana non ha dei bravi giocatori”.
Dica la verità mister, ha sofferto un po' quest'estate durante gli europei nel non vedersi più su quella panchina?
“Posso non risponderle?”.
Nel suo diritto... Quanto le pesa la mancata qualificazione ai mondiali con la nazionale italiana?
“Mi pesa tanto perché avremmo potuto fare una bella figura al mondiale. E non vedere la nazionale italiana, vincitrice degli europei, in quella competizione, non può non far male”.
Le manca la panchina della nazionale?
“Posso saltare anche questa?”.
No, questa no. Allora, le manca o no?
“Chiaro che era la mia collocazione ideale. Allenare la nazionale italiana è stato un grandissimo onore e privilegio per me. Non sempre le cose vanno come si spera, ma oggi il mio assoluto impegno è con la nazionale saudita. Però chissà che, un giorno, si possa rivincere il mondiale insieme”.
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