Non ha parlato solo del campionato italiano, Roberto Mancini, intervistato dal Corriere dello Sport: "Sta per partire una grande Champions? Ecco un altro grande rimpianto. La inseguo dalla notte in cui l’ho persa con la Samp contro il Barcellona per una questione di centimetri. Io ci credo, come sempre. A volte vai in un club, vinci lo scudetto e subito anche la Coppa più importante. Detto questo, difficile prevedere chi partirà con il ruolo di grande favorita: posso dire il Barcellona perché ha Messi, Neymar e Suarez ma quando si entra nella fase finale tutto può accadere. Il Real campione? Zidane ha gestito il suo ingresso in quel colosso grazie all’esperienza accumulata da giocatore. Ripetersi è sempre difficile ma è chiaro che la squadra di Ronaldo è sempre tra le candidate al successo. L'Italia? Ventura è stato intelligente, ha lavorato sulla base costruita da Conte e ha messo in moto la macchina. Nel bienno potrà utilizzare talenti emergenti come Immobile, Verratti, Insigne, Bernardeschi, Baselli. I giocatori ci sono e il ct è un maestro di calcio. E’ una squadra in cui credo. Chi avrei allenato volentieri? Come tutti quelli che fanno il mio lavoro. La Nazionale del proprio Paese è un punto di arrivo, un motivo di orgoglio. Sentire l’inno e rappresentare gli italiani è una sensazione che ho provato in Inghilterra con il City. Da brividi. Chissà...».
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Mancini: “La Champions mio più grande rimpianto. La nazionale…”
Non ha parlato solo del campionato italiano, Roberto Mancini, intervistato dal Corriere dello Sport
(Corriere dello Sport)
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