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Mancini non ci sta: il tecnico ha capito che non rientra ne piani futuri. Il braccio di ferro con Thohir…

Il tecnico jesino non è il più al centro del progetto nerazzurro, il club non gli rinnoverà il contratto e lui vive da separato in casa.

Alessandro De Felice

Sono giorni carichi di tensione in casa Inter, il rapporto con Roberto Mancini è ai minimi storici e l'edizione odierna di TuttoSport spiega come il tecnico jesino non abbia nessuna intenzione di preparare il terreno per l'avvento di un altro tecnico. Senza il rinnovo del contratto, in scadenza nel giugno 2017, difficilmente potrà risolversi questa situazione di stallo:

"Le criptiche dichiarazioni di Roberto Mancini dopo il ko con il Paris Saint-Germain sono fotografia del muro contro muro che si è creato all’Inter dopo l’incontro tra l’allenatore, Thohir e Bolingbroke. Da una parte c’è il tecnico che non ha alcuna intenzione di rinunciare a un euro (il suo ingaggio per l’ultima stagione in nerazzurro è di 4,7 milioni), dall’altra c’è un club che a fronte degli 11 milioni che paga per l’ingaggio dell’intero staff, non intende concedere buonuscite. In pratica, Thohir mette il boccino nelle mani dell’allenatore: se non gli sta bene il progetto, può dimettersi, altrimenti deve allinearsi e fare ciò per cui è pagato, ovvero provare a conquistare la Champions, obiettivo minimo per la stagione che verrà. Un aut-aut che ovviamente non può soddisfare Mancini, dato che è il primo a sapere come il club punti a tenerlo a libro paga per avere la possibilità di lavorare su Simeone non avendo legacci per la stagione che verrà. Dato che Mancini non si presta a preparare il terreno a nessuno, una eventuale retromarcia sarebbe soltanto legata alla proposta di un rinnovo di contratto. A completare il quadro il disappunto di Thohir e di tutto il management per gli atteggiamenti sprezzanti del tecnico in questi giorni carichi di tensione".

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