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Roberto Mancini è intervenuto in dirette nel corso della trasmisisone Azzurro Italia andata in onda ieri sera su Antenna Tre.
Secondo Lei come mai molti allenatori italiani vanno all'estero? E' un fattore economico?
Non è un fattore economico, almeno per me, non so per gli altri. Dopo avere giocato e allenato in italia andare all'estero significa fare un'esperienza diversa. Questa è la prima motivazione. Poi se qualcuno è fortunato e capita in un club più importante di altri meglio, ma non è questa la prima motivazione. Negli ultimi anni il campionato italiano non è più il più bello o il più stimolante.
Quando allenava in Italia si era etichettato più volte come tifoso nerazzurro. Se oggi arrivasse una proposta tornerebbe ad allenare in Italia in un club che non sia l'Inter?
Un allenatore deve essere pronto ad allenare qualsiasi club se viene chiamato, io sono stato felice all'Inter, è stata un'esperienza straordinaria, ma fa parte del passato, con la mia professione devo essere pronto ad allenare qualsiasi club.
Cosa ci dice del fatto che Lele Oriali sia ancora fuori dal calcio?
Ho lavorato quattro anni con Lele, è una persona straordinaria, perbene, è un uomo importante per un club, è un grande professionista e conosce bene il suo lavoro, mi dispiace che in questo momento non lo stia facendo.
E' vero che quando era all'Inter voleva Yaya Tourè?Tourè l'avevamo visto io e Oriali a Monaco. In quella partita gioco da mezza punta, e fu una partita incredibile, 7-8 anni fa. Volevamo prenderlo...
Cosa devono fare club italiani per colmare la differenza con le altre big europee?
Se fosse cosi' semplice ci sarebbe qualcuno che ci avrebbe già pensato, ma comunque io credo che già avere uno stadio di proprietà possa aiutare molto.
Lei ha già smentito all'Ansa che durante la Sua visita in sede al Milan non si è parlato di mercato. E' vero?
Sono stato invitato dal Dr. Galliani. Abbiamo parlato per 15' minuti ma non di giocatori. E' stato un colloquio molto cordiale.
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