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Nel corso di un'ampia intervista concessa a la Gazzetta dello Sport, il CT della Nazionale Roberto Manciniha parlato della finale di Coppa Italia, che si terrà nel giorno nel quale era prevista la sfida alla Svizzera per gli Europei 2020:
«Eravamo pronti per tutti. Ogni cosa messa a punto. Non sarebbe stato un girone facile come pensavano tanti e non lo sarà tra un anno. La Svizzera è storicamente tosta per noi, ha giocatori di qualità che giocano in top club e un bravo c.t. come Petkovic che ci conosce bene. Ma saremo pronti anche per l’Europeo che verrà».
SVANITE NOTTI MAGICHE - «Svanite, nel senso di stadio pieno, gente in strada, gioia popolare. Ma, a suo modo, anche questa partita all’Olimpico ha una sua magia. Io ho sofferto molto durante il lockdown. È stato terribile, per i morti, per la sofferenza, ma anche per la rinuncia a tanta parte della nostra libertà. Solo ora ho la sensazione di poterla recuperare. Napoli-Juve è il primo trofeo assegnato dopo la pandemia, l’Olimpico riapre anche se vuoto: un segnale in più della vita che ritrova lentamente la sua normalità. Anche questa notte ha una sua magia».
POLITANO- «Ha qualità importanti, fisiche e tecniche. Può tornare utile alla Nazionale. Chi c’è stato, può sempre tornarci».
JUVE DIVERSA IN FINALE? - «Mi aspetto una partita molto aperta ed equilibrata e non solo perché le finali sono partite particolari. Me l’aspetto perché il Napoli è forte, molto forte, più di quanto dica la classifica di campionato».
MERITO DI GATTUSO? - «Chi lo riduce a un motivatore gli fa torto. Rino è cresciuto di stagione in stagione. Ogni anno un po’. Ha accumulato conoscenze ed esperienze, anche sofferte, anche all’estero. Ha allenato un top club come il Milan, dove ha fatto bene».
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