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Nel corso di un'ampia intervista concessa al Corriere dello Sport, il difensore della Roma Gianluca Mancini ha parlato del momento che il calcio italiano sta attraversando:
«E’ un periodo difficile per tutti, nel mondo del calcio e nel mondo reale, dove tante persone stanno soffrendo, tante persone non ci sono più. Noi cerchiamo di stare attenti e continuare il nostro percorso calcistico».
Controlli, tamponi regole rigide. Il calcio vuole andare avanti per sopravvivere.
«Il mese scorso, prima di andare in Nazionale, avevamo fatto centinaia di tamponi, in questo ultimo mese ne abbiamo fatti ancora tanti. La Roma è organizzatissima, cerchiamo di scoprire se c’è un positivo per evitare i contagi. Sotto questo aspetto sono fiero di essere in un club come questo, che tra l’altro grazie alla sua fondazione è molto impegnato nel sociale».
Da giugno giocate negli stadi deserti. Che effetto fa a un calciatore?
«Le prime partite sono state veramente brutte, una sensazione stranissima. Dentro di noi non c’era quel qualcosa in più che ti trasmettono i tifosi, che ti spingono a dare il massimo. Con il tempo ci siamo abituati, ma lo spettacolo non è più come prima».
Il movimento calcistico a tutti i livelli sta cercando di andare avanti in un percorso tortuoso minato dal Covid.
«Sappiamo che il calcio è seguito da tante persone, da famiglie intere che possono passare qualche momento di svago e a non pensare al resto. Noi cerchiamo di far gioire i nostri tifosi per regalare un sorriso in un periodo in cui c’è poco da sorridere. Fino allo scorso anno l’andamento di una squadra andava valutato con i risultati, in questo campionato il Covid è una componente fondamentale, chi riuscirà a gestirlo avrà la meglio. Noi oggi abbiamo sei compagni positivi, speriamo che tornino presto».
Il presidente della Federcalcio, Gravina, ha sempre sostenuto l’idea che il calcio non debba fermarsi.
«Fermarsi sarebbe un problema. Noi siamo fortunati perché giochiamo nella massima competizione italiana, ma penso agli altri campionati che sono più in difficoltà. Quando ci hanno fermati, a marzo scorso, molti club hanno rischiato il fallimento. Se dovessimo rifermarci oggi sarebbe molto difficile ripartire. Dobbiamo convincere tutti a stare più attenti possibile. La società è molto vigile, ma anche noi calciatori facciamo di tutto per evitare i contagi».
La Roma può inserirsi nella lotta per lo scudetto?
«Sappiamo tutti che è un campionato strano, particolare. Infortuni e Covid e decideranno la classifica finale. La Juve ha cambiato allenatore e tanti giocatori, la Roma pensa a fare partita per partita e fare il meglio possibile. Il nostro obiettivo è restare tra le prime quattro e giocarci la qualificazione alla Champions, in un campionato così bisogna stare sul pezzo e restare concentrati».
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