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Mancini: “Ronaldo, Adriano, Ibra. Ho giocato con i migliori. Mou? Studioso ma il top…”

Amantino Mancini, intervistato da GloboEsporte, ripercorre la sua carriera italiana e annuncia la volontà di diventare allenatore proprio in Serie A

Daniele Mari

Amantino Mancini, intervistato da GloboEsporte, ripercorre la sua carriera italiana e annuncia la volontà di diventare allenatore proprio in Serie A:

La mia esperienza con la maglia della Roma ha lasciato il segno. Ho segnato più di 60 gol. Se non sbaglio sono il brasiliano che ha segnato di più in giallorosso” .Poi continua: “Lì ho toccato l’apice della mia carriera. Sono stati sette anni che conservo ancora nel cuore”. Di seguito la sua intera intervista a globoesporte.com.

 Cosa ha imparato di più nella sua esperienza in Europa?

“Le persone sono più serie e professionali. Sono stato dieci anni lì, un periodo che mi ha aiutato ad essere più maturo. In campo sono diventato un giocatore più attento. Il calcio italiano è un po’ più difensivo, ma tatticamente perfetto. Ho giocato nella Roma, nell’Inter e nel Milan. Sono una persona realizzata, ringrazio Dio per questa carriera”

Quale allenatore ricorda con più affetto?

“Ho avuto tre ottimi allenatori: Capello, il numero uno come capo dello spogliatoio, Mourinho, intelligente e studioso, ma chi mi ha fatto crescere più degli altri come professionista è stato Luciano Spalletti, l’attuale allenatore della Roma. Mi ha insegnato, mi ha dato alcuni consigli importanti. Grazie a lui sono migliorato tantissimo”.

I più forti compagni di squadra o avversari che ha avuto?

“Ronaldo, Ronaldinho Gaúcho, Seedorf, Adriano, Ibrahimovic, Totti… potrei continuare a parlare per un giorno. Ho avuto il privilegio di giocare con loro”.

Le grandi tifoserie che ha visto da vicino?

“Quella della Roma è fantastica, calorosa. E’ una di quelle che fanno tremeare lo stadio”.

Ha in mente di tornare a vivere in Italia?

“La mia ultima squadra è stato il Villa Nova di Minas Gerais. Ho chiuso la mia carriera (a 36 anni ndr) al termine del campionato mineiro. Sono fermo da cinque mesi. Ora penso a divertirmi un po’. Ho in mente di tornare presto in Italia. Visto che ho una casa e parlo bene la lingua vado a vivere lì. Voglio seguire un corso Uefa per diventare allenatore”.

(ReteSport)

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