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Mancini sa qualcosa che altri non sanno. Intanto il suo potere è diminuito perché…

Alessandro De Felice

Mancini sa qualcosa che gli altri ancora non sanno: questa l’ipotesi lanciata da TuttoSport, che spiega così l’affermazione del tecnico jesino, che ieri in sala stampa ha fatto capire di aspettarsi più soldi che idee per il prossimo...

Mancini sa qualcosa che gli altri ancora non sanno: questa l'ipotesi lanciata da TuttoSport, che spiega così l'affermazione del tecnico jesino, che ieri in sala stampa ha fatto capire di aspettarsi più soldi che idee per il prossimo mercato estivo:

MEGLIO I SOLDI CHE LE IDEE - "Da una parte c'è un allenatore, Roberto Mancini, che si attende una campagna acquisti importante; dall'altra un presidente, Erick Thohir, che ha emanato l'editto dell'autofinanziamento (eventuali acquisti dovranno essere effettuati solo con i soldi derivanti dalle cessioni). L'autunnale pomeriggio del Matusa, oltre che per l'undicesima vittoria interista per 1-0 con il gol numero 50 di Mauro Icardi, verrà ricordato soprattutto per il niet del Mancio all'autofinanziamento. «Se preferisco un mercato fatto con la forza delle idee o avere a disposizione un ricco budget? Un ricco budget»".

MENO POTERE -  "Considerato che sull'argomento c'è poco da scherzare dato che per fronteggiare la preoccupante mancanza di liquidità per terminare la stagione è stato chiesto alle banche l'anticipo dei soldi che arriveranno per le cessioni di Shaqiri e Kovacic, si aprono due possibili ipotesi. La prima è che Mancini voglia provare a forzare la mano (d'altronde, quando nel maggio scorso aveva detto che sarebbero occorsi dieci acquisti per rifondare all'Inter, il tecnico pareva un visionario e invece è stato accontentato), la seconda è che Mancini sappia qualcosa che non è stato ancora reso pubblico sulla trattativa tra l'Inter e i cinesi, pronti a rilevare un 20% del club dando nuova linfa alla società. Fatto sta che - a meno che la Roma non decida di suicidarsi - l'obiettivo minimo stagionale, ovvero il terzo posto, è stato mancato e questo, come primo effetto collaterale, porterà a una diminuzione del peso decisionale di Mancini in sede di mercato: un'estate fa Thohir gli aveva lasciato carta bianca, acquistando addirittura tre giocatori al gong (Ljajic, Melo e Telles), fiducia rimasta incondizionata pure a gennaio quando è stato fatto l'ennesimo sforzo per Eder (ieri malinconicamente in panchina nella "sua" Frosinone). Stavolta, se - come tutto fa pensare - i giochi con Pechino rimarranno aperti fino all'autunno, toccherà all'allenatore fare un passo indietro. E non perché il suo contratto andrà a naturale scadenza nel 2017 (le parti sono disposte a congelare le pratiche di rinnovo fino a nuovo ordine), ma perché nel club cresce il partito di chi crede che sia stato fatto già quanto di meglio per accontentare Mancini senza che siano arrivati i risultati che avrebbero giustificato un tale sforzo economico".