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Manicone: “L’Inter deve temere solo se stessa. Cessione del club? La squadra si isoli”

Fabio Alampi

L'ex centrocampista nerazzurro visse in prima persona il passaggio di proprietà da Pellegrini a Moratti: "Noi pensammo solo a giocare"

Antonio Manicone, ex centrocampista dell'Inter e oggi vice allenatore della nazionale svizzera, ha concesso un'intervista a Tuttosport: "Le cito subito il mio primo giorno all'Inter, quando da adolescente passai da una squadra dilettantistica di Milano ai nerazzurri. Poi c’è il professionismo: col debutto nel derby e la vittoria in Coppa Uefa. Ricordi indelebili".

Poco dopo la società venne ceduta, da Pellegrini a Moratti. Già in precedenza però circolavano le indiscrezioni su una nuova proprietà. Come vive un calciatore una situazione di questo tipo?

"Pellegrini fu molto bravo. Isolò la squadra da tutte le voci esterne. Noi pensammo solo a giocare: fu determinante per il nostro successo".

"Credo che la società, e mi riferisco a Marotta e al tecnico nerazzurro, data la lontananza fisica della proprietà, debba cercare di ripetere il modus operandi di Pellegrini: che il discorso commerciale, non intacchi quello sportivo. Sono grandi professionisti, ce la faranno".

Come vede l'Inter attuale?

"È forte in tutti i reparti. Ho fiducia per il campionato: i nerazzurri non subiranno il logorio delle competizioni europee. E pure in Coppa Italia non è finita. A Torino ci sono le possibilità per un exploit".

Cosa pensa di Antonio Conte?

"Abbiamo fatto l'ISEF insieme. Posso solo che parlarne bene. Fuori è socievole e scherzoso. In campo pretende molto. Nel calcio devi essere severo e far rispettare le regole. Non è un caso che abbia ottenuto grandi successi".

Domani sera la Fiorentina.

"Una squadra che sta bene, con i nerazzurri che devono fare risultato per mettere pressione alle rivali. Conterà l'atteggiamento. L'Inter lo ha avuto pure contro la Juventus, a prescindere dalla sconfitta subita".

Chi teme di più tra Milan e Juventus?

"L'Inter stessa. Se i nerazzurri dovessero esprimere al 100% le proprie possibilità possono arrivare lontanissimo".