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Matteo Marani ha analizzato il movimento calcistico italiano in relazione all'Europa League e alla recente eliminazione della Roma dalla competizione: "E' una fotografia impietosa: a parte le due semifinaliste di ormai tre stagioni fa non ci siamo più, dal '99. Non siamo andati una volta in finale a giocarci l'Europa League. Siamo andati in CL, abbiamo avuto molta più vetrina di là. L'Europa League rimane il vero test per capire come stanno le nostre squadre Nei 17 anni di nostro digiuno 8 volte hanno vinto le spagnole, 8 in Champions League. C'è un paese che è scomparso: l'Italia. In tutto questo c'è il provincialismo dei nostri presidenti che vedono la competizione come un intralcio, un aereo in più che va preso. Malgrado la stessa Lega tuteli chi fa l'Europa League. Oggi ci dispiace per la Roma, ma tutto molto compromesso all'andata. All'estero hanno questa "cattiva" abitudine di giocare per 90 minuti. Tutta la stagione lotti e quando arrivi lì, non ti interessa più."
A proposito di Juventus-Barca ha aggiunto: "Rimane molto difficile. Il Barcellona rimane favorito. Il momento più grande dei catalani è alle spalle. Grandissima impresa con il PSG, teniamo contro che all'andata era stata rovinosa. Il Barcellona di qualche anno fa non si sarebbe messo nelle condizioni di dover fare quella remuntada. La Juventus della finale del Barca era più forte. In attacco ha qualcosa in più. Il Barcellona è molto al di sotto di quel Barcellona della finale. Forse le distanze si sono ridotte. Su due gare la Juventus non è così lontana dal Barcellona."
(Sky)
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